12 Marzo 2023

MotoE, Matteo Ferrari: “V21L Ducati vera, come quelle che avevo già guidato”

Matteo Ferrari ha chiuso in alto nei test a Jerez. Ma non è il momento, c'è una Ducati ancora tutta da scoprire. Le prime impressioni.

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Tempo non proprio dei migliori per una Ducati da scoprire. Matteo Ferrari s’è comunque fatto vedere nelle zone alte della classifica, anche se questo è il momento in cui i tempi sono relativi. C’è ancora molto da capire di una V21L che sta rivoluzionando il Mondiale MotoE, i tre giorni a Jerez sono stati un primo assaggio per l’esperto Ferrari come per tutti. Tra poco meno di un mese si va a Barcellona e, meteo permettendo, si potrà capire qualcosa di più. Ma cosa ne pensa Matteo Ferrari di questo primo contatto? Parliamo di un pilota che conosce vari modell della Rossa delle due ruote, un fatto che in parte l’ha aiutato. Ecco cosa ci ha raccontato.

Matteo Ferrari, com’è andata a Jerez?

In generale sono stato contento dei vari turni, meteo particolare a parte. L’aspetto molto positivo è stato l’adattamento veloce alla moto, in tutte le sessioni sono sempre stato davanti, senza rischiare di fare danni inutili, visto che non c’erano troppi ricambi per tutti. Alla fine ho fatto P2 sia sul bagnato che sul mezzo asciutto, quindi la velocità non manca. Ma non abbiamo provato tantissimo, la moto è ancora tutta da scoprire, soprattutto a livello di set up, in quelle condizioni era difficile fare stravolgimenti. Come elettronica invece siamo riusciti a lavorare un po’.

Nessun attacco al tempo quindi, giusto?

No, non aveva senso in quelle condizioni. Se sei in gara ovviamente rischi di più perché ti giochi dei punti importanti. Oppure se sei in una sessione di qualifica, per cercare di essere il più avanti possibile. Ma nei test devi cercare il limite per provare la moto e dare il giusto feedback ai meccanici. Certo è sempre bello essere davanti ed alla fine sono riuscito ad essere anche abbastanza competitivo. Se guardiamo l’ideal time potevo fare 46 alto, ma non sono andato alla ricerca del tempo.

Eppure Matteo Ferrari è uno dei due piloti sotto il record ufficiale.

Siamo andati molto forte, ma è chiaro che il potenziale di questa moto è un altro. Diciamo che più o meno sappiamo quanto hanno girato dove hanno fatto i test, anche se chiaramente non in tutte le piste si fanno gli stessi tempi. Non guarderei i tempi dell’anno scorso visto che è una moto completamente diversa. Eravamo tutti abbastanza vicini, ma perché l’elettronica “permette” di fare poco la differenza, essendo ancora abbastanza conservativa. Giustamente nei primi test bisogna partire e far funzionare tutto, senza esagerare. L’ultimo giorno non siamo riusciti a provare troppo, ma ci avevano già dato degli sviluppi di mappe un pochino più potenti. Farà la differenza, anche perché bisognerà gestire meglio la gomma, guidare più “con tecnica”, al momento ci si appoggia molto ai controlli. Il giro secco è venuto a tutti, da adesso in poi vedremo tempi assolutamente interessanti.

Quali sono le prime impressioni della Ducati V21L?

Ci sono state pochissime cadute proprio perché secondo me la moto va veramente molto bene. Con l’esperienza che hanno in MotoGP e Superbike, l’elettronica è veramente di altissimo livello, anzi siamo partiti anche molto conservativi e si può solo migliorare. La moto è molto intuitiva, devo dire che assomiglia molto alle Ducati che ho già guidato: l’anteriore è solido e facile da capire ed è importante, visto che la moto pesa tanto. Questo ti permette di entrare forte in curva sia nei curvoni veloci che in quelli lenti, è molto positivo.

Quali sono state le grandi differenze rispetto alla Energica e cosa ti ha colpito di più?

L’agilità, nel senso che con l’altra moto ci voleva tempo per prendere confidenza. Soprattutto entrando nelle curve veloci e quando c’era vento. La moto era anche un pochino più pesante e si sentiva, adesso mi sento un po’ più tranquillo. Arrivi subito ad avere la posizione giusta in sella e quel feeling che ti permette di spingere. Lato elettronica il lavoro è incredibile, ma avendo già utilizzato la Superbike, sia il V2 che il V4, avevo già un bel riferimento. Non mi ha stupito solo perché sapevo già che funzionano molto bene. Chiaro che sull’elettrico è più difficile capire quanto sta intervenendo, essendo la prima volta. Ci vuole solo un po’ di tempo, a Barcellona speriamo di fare più sessioni asciutte.

Com’è andata a livello organizzativo?

Al momento il regolamento della MotoE è un po’ restrittivo a livello di squadra. Ci sono poche persone che lavorano sulle moto, ma questa è una moto da corsa, quindi più complessa. Rispetto agli altri anni poi abbiamo fatto una sessione in più, quindi avevamo meno tempo per analizzare i dati. È servito un po’ di rodaggio, ma penso tutti abbiano chiesto un telemetrista in più, visto che la situazione ora è più complessa. Ci sono tante più cose da guardare ed il primo giorno di test non abbiano nemmeno avuto il tempo di guardare la telemetria. Serve quindi una persona in più: è a discrezione della squadra, ma immagino che chi è interessato a vincere ci penserà. Ma io cerco comunque di sfruttare quello che abbiamo per portare a casa i risultati.

La nuova moto comporta un cambio di stile e quindi un cambio di preparazione?

Mi sento già ad un buon livello e bisogna mantenerlo, ma non vedo in vista grossi cambiamenti di preparazione. Alla fine mi sentivo molto bene, l’unica cosa sarà girare un po’ di più ma proprio perché io mi devo adattare alla moto come stile di guida. Ogni moto ha un serbatoio, una sella, un’impostazione in cui devi stare o più avanti o più indietro, poi devi marcare una manovra piuttosto che un’altra… Non è qualcosa che puoi fare a casa, devi stare sulla moto, girarci e capire così cosa fare.

A livello di classifica, come vedi la situazione al momento?

Ho guardato un po’ i tempi, ma vedo tutto come sempre. I piloti forti sono i soliti secondo me, nessun exploit particolare, anche se chiaramente in quelle condizioni qualcuno forse ha spinto di più ed altri meno. Ma vedo i soliti, anche perché so che hanno fatto i tempi da soli, senza rischiare. Vedremo poi a Barcellona se ci sarà qualche nome nuovo.

Ipotesi: Matteo Ferrari come vede questa Ducati a Barcellona?

Mi aspetto di vedere la stessa stabilità che avevamo a Jerez nei curvoni, cosa che mi è piaciuta molto. Penso alla curva 3, alle ultime due, la S in salita o il curvone dopo. Mi aspetto lo stesso feeling. A Barcellona però sarà molto, molto importante lavorare sul grip della gomma, visto che è una pista molto abrasiva e dove si sta per molto tempo in angolo, con molto gas. Magari nei primi giri potremmo anche avere tanto grip, ma è facile consumare la gomma e bisogna starci attento, altrimenti a fine gara non si va avanti. Mi concentrerò principalmente su quello, poi certo saranno importanti anche l’elettronica ed il set up, visto che durante l’anno troveremo tanti circuiti diversi. Se completiamo il programma però un turno lo dedicheremo alla performance, ma non tornerò a casa scontento se non avrò fatto il giro.

Foto: FELO Gresini Racing

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