23 Febbraio 2019

Moto3, analisi: Fenati è tornato per essere campione

I primi test Moto3 del 2019 ci dicono che Romano Fenati ha mostrato il ritmo migliore. Ecco l'analisi di quanto visto nei tre giorni di prove.

Il 9 settembre 2018 Romano Fenati ci lasciava un’immagine che avrebbe fatto il giro del mondo, il toccare il freno di un rivale in piena gara in Moto2. Sembrava tutto finito, ma questi test a Jerez dimostrano che è tornato.

Non stiamo scoprendo oggi il suo talento. Romano Fenati ha debuttato nel Mondiale in Qatar nel 2012, prima gara Moto3 della storia, chiudendo 2° dietro a Maverick Viñales. In seguito ha conquistato la sua prima vittoria a Jerez e sembrava destinato a diventare campione molto presto.

Il titolo non è arrivato. Si è sempre dimostrato competitivo, ma l’incostanza ed un carattere difficile gli hanno impedito di arrivare in alto. Nel 2017 ci è arrivato vicino, conquistando il vicecampionato Moto3 anche se con distacco da Joan Mir. Senza vincere il titolo ha scelto la Moto2 e la sua stagione, iniziata bene, si è interrotta a Misano. È stato licenziato dalla squadra e gli hanno tolto la licenza per correre. Sembrava che la sua carriera sportiva fosse finita a 22 anni, ma le acque si sono poi calmate. Fenati ha deciso di ricominciare, facendo un passo indietro e ripartendo dalla Moto3.

Analisi dei ritmi

C’è tanta uguaglianza nella categoria dei più piccoli, ma Fenati si è distinto su tutti. Pur avendo completato meno giri, ha dimostrato un ritmo migliore. Senza dubbio siamo davanti ad uno dei candidati per il titolo, per velocità ed esperienza. Bisognerà vedere l’aspetto mentale, capire se quanto vissuto l’ha fatto crescere, ritrovandolo più concentrato e costante per aspirare al titolo.

In questa categoria poche volte si può parlare di favoriti, perché vicino a Fenati ci sono Dalla Porta, Masiá (che dovrà essere operato per infortunio) e Canet. Quest’ultimo in particolare in sella alla KTM ha recuperato le buone sensazioni perdute nelle ultime gare con Honda. Sorprende vedere in questa top 6 come Migno abbia potuto chiudere così davanti grazie ad un giro veloce, mentre il ritmo non è dei migliori al momento.

Se guardiamo dalla settima alla quindicesima posizione, abbiamo una sorpresa. Il giapponese Suzuki, del team di Paolo Simoncelli, si è dimostrato molto veloce. Sarà l’anno in cui un pilota del Sol Levante tornerà a lottare per il titolo? Bisognerà seguire i suoi progressi, ma al momento Dalla Porta, Fenati e Canet si mettono in luce rispetto al resto del gruppo.

Buon ritmo anche per gli spagnoli Arenas, Fernández ed il ‘rookie García’, quest’ultimo realizzando anche 38 giri in 1:47 alto per migliorare il feeling. Da notare anche la ‘eterna promessa italiana’ Antonelli, come l’argentino Rodrigo nella squadra campione 2018, il Gresini Racing, anche se tutti questi lotterebbero nel secondo gruppo se la gara fosse domani.

L’articolo originale su motosan.es

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