16 Aprile 2020

Moto2, Tetsuta Nagashima: “Mi ispiro a Valentino Rossi e Tetsuya Harada”

Tetsuta Nagashima ripensa alla vittoria in Qatar: "Frutto del duro lavoro." Un aiuto arriva anche dalla famiglia: "Mia moglie ed i miei figli la mia motivazione."

nagashima moto2

Nell’unica gara Moto2 finora disputata abbiamo assistito all’exploit di Tetsuta Nagashima. Il nuovo acquisto del team Red Bull KTM Ajo ha mostrato negli ultimi giri una netta superiorità, prendendo il largo e conquistando così la prima vittoria mondiale in carriera. Un risultato speciale anche per la dedica all’amico Shoya Tomizawa, scomparso anni fa e primo vincitore nella nuova categoria proprio sul tracciato qatariota. Un risultato arrivato non per caso, ma frutto del duro lavoro sia a livello tecnico che personale.

Come tutti i piloti, anche Nagashima rimane prevalentemente a casa, anche se in Giappone la situazione è meno drastica. “In Europa rischi sanzioni se esci senza un motivo importante” ha spiegato in una chat social per motogp.com . “Al momento però non mi è concesso allenarmi in moto. Faccio solo esercizi fisici in casa.” Tra i suoi colleghi sembra si sia diffondendo la voglia di cucinare. Vale anche per lui? “Assolutamente no!” ha risposto ridendo. “Ci ho provato una volta, ma non è andata bene… Meglio se ci pensa mia moglie.”

Ora il pilota giapponese si ritrova tanto tempo da dedicare alla consorte ed ai loro tre figli, due bambine ed un maschietto, tutti in tenera età. “Era da molto che non succedeva. C’è tanta confusione, non si dorme molto la notte…” ha ammesso sorridendo. “Ma mi sto divertendo tanto con loro.” Un ‘aiuto’ importante. “Se lavori solo per te stesso difficilmente trovi la motivazione. Io la trovo nella mia famiglia, che mi rende felice.” Qualcuno dei suoi bambini ha già provato ad andare in moto? “Sì, ma non è andata bene. Ci sono state alcune difficoltà, è finita con una caduta” ha spiegato con una risata.

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A tema mondiale, non manca qualche considerazione sullo splendido successo ottenuto in Qatar. “È stata davvero speciale, un sogno: la mia prima vittoria, 10 anni dopo quella di Shoya [Tomizawa].” Nel corso della chat Tetsuta Nagashima ha anche mostrato con orgoglio la copertina dedicatagli da una rivista giapponese: in bella vista il suo trionfo a Losail. “Ho lavorato davvero tanto per raggiungere questo risultato” ha sottolineato. “Non si è trattato di un successo fortunoso, è frutto della giusta mentalità.” Uno stimolo a vivere un’avventura cominciata quando aveva appena 3 anni. “L’obiettivo allora era solo divertirsi, senza pensare a conquistare la vittoria.”

Da cinque stagioni (non consecutive) nel Mondiale Moto2, Nagashima ricorda molto bene il suo peggior Gran Premio. “Silverstone nel 2014” ha detto senza esitazione. “Ho avuto un brutto incidente durante le prove libere: mi sono rotto una gamba in maniera scomposta, l’osso era addirittura uscito.” Frattura di tibia e perone destri, un botto che l’ha tenuto fermo a lungo. Nagashima ha saltato sei gare, Gran Bretagna compresa, tornando poi solo per la tappa conclusiva a Valencia. Nei due anni successivi non è nel Mondiale, nel quale ritorna a tempo pieno nel 2017.

Come mai il numero 45? “Ce l’avevo quando ho vinto in All Japan Road Race Championship [2011, categoria GP-Mono, ndr]. Non ha un significato particolare, mi è stato assegnato dalla federazione.” Grande fan degli anime Naruto e Dragonball, nel suo percorso da pilota ha avuto due grandi punti di riferimento. “Ho preso ispirazione da Valentino Rossi” ha raccontato il 27enne di Kanagawa. “Se devo citare un mio connazionale, ho guardato molto Tetsuya Harada.” Ed i suoi piloti di riferimento attuali? “Sempre Valentino Rossi, ma ci aggiungo anche Marc Márquez.”

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