Moto2, Simoncelli difende Di Giannantonio: “Ha subito un’ingiustizia”
Paolo SImoncelli si schiera apertamente con Fabio Di Giannantonio dopo l'ingiustizia di Misano: "O cambiano le regole o cambiano i commissari".
Nessun pilota italiano ha trionfato a Misano, ad eccezione di Matteo Ferrari in MotoE che rappresenta l’unica consolzione tricolore. Ma a lasciare l’amaro in bocca è la vittoria non assegnata a Fabio Di Giannantonio, con la Direzione Gara che ha salvato la vittoria di Augusto Fernandez nella Moto2. Lo spagnolo ha sfruttato il transito sulla zona verde oltre la pista per superare Diggia alla curva del Carro, dopo averlo anche sportellato e bloccato.
Il regolamento prevede fino a tre passaggi prima che il pilota venga penalizzato, ma il passaggio di Fernandez sembra più una furbata accettata dalla Race Direction. Inoltre già nel giro precedente aveva sfruttato il ‘green’. “Io posso essere d’accordo sul sorpasso, è l’ultimo giro e uno ci prova, ma non sul fatto di prepararlo andando fuori pista – racconta Fabio Di Giannantonio a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Agli steward ha detto che per non centrarmi non ha chiuso il gas ed è andato fuori. Potrebbe anche non aver guadagnato, ma non esiste che mantenga il distacco e la velocità che aveva. Quella manovra ha fatto la differenza, si è avvantaggiato, arrivando più forte e largo all’ultima staccata“.
Paolo Simoncelli si schiera al fianco del pilota romano del team Speed Up e bacchetta senza mezze misure i commissari. “Diggia è stato defraudato, ha subìto una vera ingiustizia. Quei signori della Direzione Gara e degli Steward devono sapere che la zona verde è stata messa al posto della ghiaia o dell’erba per ragioni di sicurezza, non per fare la curva più forte e vincere. O cambia il regolamento o cambia chi decide. Mi meraviglio di Freddie Spencer, che ha fatto il pilota… Il pilota che non sbaglia che vantaggio ha? Di perdere la gara?“.
1 commento
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sono pienamente d’accordo con Simoncelli i regolamenti sono fatti x essere rispettati, in quel caso allora rimettiamo l’erba
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