15 Marzo 2019

Moto2, Luca Boscoscuro: “Con la nuova elettronica cambia poco”

Intervista esclusiva a Luca Boscoscuro, proprietario del team Speed Up di Moto2. La nuova elettronica, obiettivi, una riflessione sul caso Ducati in MotoGP.

Moto2, Speed Up Racing

Buon esordio nel campionato Moto2 del team Speed Up Racing di Luca Boscoscuro. La squadra vicentina ha iniziato il GP del Qatar a ridosso della top-10 con Jorge Navarro, ma in gara ha rimediato una caduta al primo giro. Lo spagnolo ha dovuto frenare bruscamente per cercare di evitare un incidente avvenuto a poca distanza, rimediando tre punti sul ginocchio destro. A tenere alti i colori del team il rookie Fabio Di Giannantonio (leggi qui l’intervista) che ha tagliato il traguardo in 11esima piazza a 15 secondi dal vincitore. Il pilota romano ha commesso un errore in partenza, ma si è fatto perdonare con una rimonta in grande stile che lascia ben sperare per il Mondiale 2019. Di seguito l’intervista a Luca Boscoscuro, ex pilota e boss del team Speed Up.

A Losail gara sfortunata per Navarro… Che voto diamo a ‘Diggia’?

A Di Giannantonio darei un 8, ha fatto una bellissima gara. L’unica cosa sbagliata è stata la partenza, aveva un buon ritmo, però ha fatto un’ottima prestazione considerando anche che era un debuttante.

Con la nuova elettronica quanto è cambiata la moto rispetto al 2018?

Non c’è troppa differenza, non è stato un cambiamento drastico. Aiuta un po’ di più il pilota che si deve adattare, la moto viene incontro al pilota, ma le novità non sono così importanti. Qualcosa è cambiato nel modo di lavorare, ma non tantissimo. Tutte le mappature che dobbiamo usare sono omologate, quindi non è che puoi scrivere quello che vuoi, puoi usare solo quello che c’è. Rispetto a prima c’è più possibilità di fare, ma in ogni caso è bloccata.

La nuova centralina Magneti Marelli ha richiesto qualche innesto tecnico nel vostro team?

Lavoriamo sempre con i nostri telemetristi, che sono quelli che poi analizzano tutti i dati. Se le mappature non fossero state bloccate, a quel punto avremmo inserito altre persone per poterle sviluppare.

Siete soddisfatti dello sviluppo raggiunto dalla moto?

In Moto2 è sempre il pilota che fa la differenza. Avendo tutto uguale, motori, sospensioni, gomme… La differenza deve farla il pilota. E deve essere bravo il team a cucirgli addosso bene la moto. Visto come sono andati i test e la gara, sono molto contento del debutto.

Qual è l’obiettivo per il 2019?

L’obiettivo è come ogni anno arrivare tra i primi cinque. La Moto2 è la categoria in cui scoprire i piloti per portarli in MotoGP.

Una sua riflessione su quanto sta avvenendo in MotoGP con il caso Ducati.

Un po’ strano. Quando uno va alle verifiche tecniche e te lo approvano, non torna che poi si debba andare alla Corte di Appello per discutere di questo. Non è normale. Se dopo le verifiche tecniche ti danno l’ok per me la puoi usare, altrimenti delegittimi chi c’è alle verifiche. 

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