18 Maggio 2023

MotoE, Alessio Finello sta cambiando marcia “Ora me la godo”

Alessio Finello, un buon esordio stagionale a Le Mans. Come valuta tutte le novità? All'orizzonte poi c'è il Mugello. L'intervista.

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“Soddisfatto, si può solo migliorare.” Alessio Finello inizia così quella che è la sua seconda stagione nel Mondiale MotoE. Un primo round a Le Mans in linea con i primi obiettivi: il pilota torinese classe ’98 ha chiuso nei 10 nella prima gara sul Circuito Bugatti, mancando di pochi millesimi il bis in Gara 2. Un buon punto di partenza per il #72 del team FELO Gresini, che punta in primis alla top 10 costante, per poi provare a salire sempre di più. Abbiamo avuto modo di farci raccontare da Finello il suo primo round del 2023, ecco cosa ci ha detto.

Alessio Finello, com’è andato l’esordio stagionale a Le Mans?

Freddo! Riassumo così Le Mans 2023. Scherzi a parte, è stato un po’ complicato all’inizio: le prime prove erano alle 8:30 del mattino ed a quell’ora faceva davvero freddo, 8° C! È stata tosta e, per il mio punto di vista, quello ha condizionato abbastanza il weekend: è lì che bisogna fare la differenza, invece i miei tempi sono stati abbastanza alti e sono andato un po’ a rincorrere turno dopo turno. Ma sono realmente soddisfatto del weekend di gara, ho fatto un bel passo avanti rispetto all’anno scorso.

Come valuti le tue due gare?

In Gara 2 mi sono liberato: ho fatto qualche sorpasso importante, ho imposto il mio ritmo e sono andato a prendere quello davanti a me che aveva due secondi di vantaggio. Per 60 millesimi mi è sfuggita la top ten, ma era un piazzamento vero rispetto a Gara 1. Sì, avevo chiuso 9° e non ero neanche andato male, ma ci sono state anche tante cadute, bisogna essere realisti. Ma è stata più vera Gara 2, mi è piaciuta molto di più e ho fatto anche il mio miglior giro, non così distante dal 4°-5° posto. Eravamo vicini, poi i primi tre sono andati molto più forte. Questo mi fa dire che è stato un weekend soddisfacente.

Tante cadute in Gara 1, secondo te dipendeva dalle gomme?

Un pochino sì, però è stata anche la prima gara. Sicuramente eravamo tutti più in foga ed abbiamo dato un po’ più del 100%. Secondo me nei test non siamo mai andati vicini al limite, in gara invece sì e hanno capito – io sono rimasto in piedi! – qual è il limite. Da dire anche che la pista andava a gommarsi, già dopo il venerdì di prove ci permetteva molto di più e tutti eravamo più sul filo. Anche nelle altre categorie ci sono state tantissime cadute, in gara alla fine siamo tutti tirati quindi direi che è normale.

Dopo gli ultimi test però avete parlato tutti di un problema di gomme. È stato risolto?

È migliorato, ma secondo me perché il circuito è diverso da Barcellona. Meno curve in percorrenza, più staccate dove si spigola molto di più, a velocità bassa ed esci fuori. Perciò è andata meglio, ma c’è ancora. Meno invasivo rispetto a Barcellona, ma secondo me appunto dipende dal layout. Al Mugello vedremo se la situazione sarà migliorata, lì capiremo. Il calo della gomma c’è stato sempre, più o meno dopo 5-6 giri all’anteriore, ma molto più leggero, non così forte come a Barcellona.

I test con meteo instabile ti hanno un po’ aiutato a Le Mans o è cambiato tutto?

Diciamo che non mi ero mai trovato con così tanto freddo sull’asciutto. È stata una situazione nuova, con pista anche un po’ sporca. Ci stava, a Barcellona era molto simile ma si trattava di test, quindi entravi con un’altra testa. Questo invece era un weekend di gara e dovevi andare forte subito, gli altri non stanno a guardare e nemmeno io. È questo lo step che bisogna fare al Mugello.

Alessio Finello, com’è il nuovo format di due giorni? Ti convince?

Onestamente lo preferisco, c’è meno agonia! L’anno scorso di sabato dovevamo aspettare fino alle tre per otto giri, poi altre 12 ore per altri otto giri… Era abbastanza pesante. Venerdì è rimasto uguale, adesso sabato abbiamo Gara 1 a mezzogiorno e Gara 2 alle quattro. Ti senti subito pronto ed ancora di più in Gara 2, come se prima avessi fatto un warm up. I tempi lo dimostrano, siamo andati tutti più forti.

Avere poco tempo in pista quindi non ti condiziona troppo?

Alla fine vale per tutti, c’è chi si adatta prima e chi dopo. Non ho pensato che mi potesse limitare, altrimenti vado in crisi mentale e sarebbe peggio! Quindi andiamo dentro e diamo il 100%.

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Alessio Finello, com’è andata questa Ducati a Le Mans?

Bene! Non è una sorpresa, sappiamo che in ogni circuito ci sentiamo meglio, però è molto più agile. Ti godi di più la pista, il layout, sei meno sulle uova e riesci ad esprimere di più il tuo potenziale. È una goduria dal primo all’ultimo giro di gara, per me poi non è stato neanche stancante, mi sono proprio divertito.

C’è qualcosa che non ha funzionato come volevi o come ti aspettavi a Le Mans?

Onestamente no, anzi sono rimasto anche sorpreso. Mi sono trovato bene, comodo, molto sciolto sulla moto. Devo dire la verità: mi sono allenato tanto, anche il giorno prima di prendere il volo sono andato a girare ancora in moto. Quando sono saltato su mi è sembrata una cosa naturale, cosa che l’anno scorso non mi capitava perché facevo solo i weekend di gara. Anzi, rivedendo anche le foto, in cui si nota tanto lo stile di guida, mi sono detto “Ma guarda che bello che sono!”, quindi direi bene.

Guardando i risultati, ti aspettavi i “soliti noti” davanti o prevedevi anche qualcun altro?

I tre lì davanti me li aspettavo, ma assieme a loro anche altri che potevano essere più incisivi. Mi dispiace poi per Eric [Granado] che non ha potuto prendere parte alle prime gare, spero possa esserci al Mugello. Loro tre comunque pensavo facessero la differenza, anche se non mi aspettavo così tanto nella prima gara. Sono sicuro però che alla prossima saremo tutti molto più vicini.

Si tratta poi del Mugello. Alessio Finello, cosa vuol dire per te?

Non vedo l’ora, l’anno scorso è stata una delle gare in cui mi sono sentito più a mio agio con tutto. Arrivando comunque da una gara buona, con una buona base, sono sicuro di poter fare un altro bello step in avanti già dal primo turno del venerdì, che sarà importantissimo. Secondo me quella gara determinerà molto il resto del campionato.

Come la vedi la Ducati V21L al Mugello?

Me l’aspetto come a Barcellona, molto veloce e quindi sotto il record di 58.9 di Aegerter. Me la immagino con altri tre secondi di miglioramento. Ma sono molto curioso di provarla, il Mugello è una pista speciale davvero per tutti con quei saliscendi, quei curvoni… Non vedo l’ora! E speriamo nel bel tempo, anche se quest’anno pioggia o sole non fa differenza. Spero però che tutto il campionato sia sotto il sole e con un po’ di caldo in più. Anche se per ora… Poi se non c’è il sole mi accontento delle nuvole grigie.

Sperando anche in una presenza di pubblico più corposa rispetto al 2022.

Spero che tante persone possano venire a vedere il GP. È un momento speciale, quello del Mugello è il vero Gran Premio d’Italia, poi certo c’è Misano, anche quello italiano ma chiamato di San Marino. Quello d’Italia è il Mugello e spero davvero vengano in tanti già dal venerdì. L’anno scorso è stato un po’ triste, sono molto ottimista per quest’anno.

Alessio Finello, obiettivi per il Mugello?

L’obiettivo reale è la top 10 fissa, come avevo in Francia, facendola in Gara 1 e mancandola di un niente in Gara 2. Obiettivo un po’ più fantasioso, a cui aspiro, è la top 5, giocarmela in quelle posizioni. Anche più avanti, non lo butterei via! Al momento è un po’ più fantasioso, ma con il lavoro ci si arriva.

Prima della tappa italiana quali sono i programmi?

Mi alleno tanto, non smetto mai! Farò una giornata al Mugello con una 1000, poi programmerò altre giornate entro i tempi che la Dorna dà alla MotoGP per allenarsi su questa pista. Andrò anche a girare con la mia 300 nei kartodromi vicino a casa mia. Mi allenerò poi fisicamente anche in palestra, andrò a correre… Mi piacerebbe partecipare ad una mezza maratona, ne ho fatta una di 10 km e non sono andato per niente male! Questo è il mio mese di maggio.

Foto: Team MotoE FELO Gresini Racing

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