7 Marzo 2019

Francesco Bagnaia: “Non prenderei Valentino Rossi a spallate”

Francesco Bagnaia è l'osservato speciale in quest'inizio di MotoGP. Da debuttante nei test è andato fortissimo. La Gazzetta dello Sport gli ha dedicato una pagina

Francesco Bagnaia test Qatar

Francesco Bagnaia è un debuttante in MotoGP ma avrà gli occhi di tutti addosso. Un pò perchè sbarca in top class da campione del Mondo Moto2, ma soprattutto perchè tanti lo considerano un predestinato. Un pilota di grandissimo talento destinato a salire al vertice anche nel regno di Marc Marquez. Alla vigilia delle prime prove del GP Qatar “Pecco” è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport in edicola giovedi 7 marzo. Ecco alcune parti dell’intervista di Massimo Brizzi inviato a Losail.

Pecco, come va l’ambientamento con la Ducati, un team caro alla sua famiglia?

«Sì, in casa sono tutti ducatisti, a iniziare da mio zio Dodo (Claudio, n.d.r.). L’approccio è molto positivo, la Desmosedici può spaventare perché non pare facile come una Suzuki o Yamaha, ma ha un gran potenziale e siamo già riusciti a dimostrare che è molto competitiva».

Come sono andati i test e quanto cambia la mole di lavoro?

«Nei test prestagionali abbiamo affrontato di tutto: dalla velocità facile della Malesia, a qualche difficoltà del Qatar che però hanno avuto un risvolto positivo. Ad esempio mi sono accorto di come il vento non incidesse sui tempi dei migliori, mentre sui miei sì: questioni da tarare che poi ho sistemato. All’ultimo giorno abbiamo fatto una simulazione di gara che ci ha permesso di capire molte cose di cui sono soddisfatto. La vera novità è il confronto con i tecnici: c’è quasi il triplo del lavoro per gestire l’elettronica e hai ovviamente molte più persone attorno con cui relazionarti, ma è una cosa che mi gasa. In Ducati, poi, sono molto attenti a questo aspetto e Dall’Igna è sempre molto presente».

Gigi Dall’Igna ha già espresso belle parole su di lei.

«Lo so bene, ma non ci penso: nel team ufficiale ci andrà chi avrà meritato, la nazionalità non mi dà vantaggi e non è la mia ambizione arrivarci il prossimo anno. Voglio fare un passo alla volta».

Bene, e quindi a cosa punta?

«A finire la stagione nei top 10 ed essere il Rookie of the year (il debuttante dell’anno; n.d.r.)».

Il suo legame con la VR46 resta forte, prima o poi inizierà una sorta di emancipazione?

«Lì siamo tutti amici, ci rispettiamo a vicenda e Rossi è per tutti un mentore. Il contratto con la VR46 continuerà finché vorremo: io e Morbidelli in MotoGP siamo seguiti da una persona specifica, Gianluca Falcioni, ma non c’è la voglia di staccarsi».

Com’è vedere Rossi allenarsi con i suoi “nipotini”?

«Se lo guardi in azione in allenamento non pensi che Vale abbia 40 anni: non lo vedo pronto a smettere, per me correrà altri 2-3 stagioni anche perché ogni anno diventa più forte e più insistente in allenamento».

Lei sa che ora potrebbe trovarselo di fronte?

«Prima mi ci devo trovare nella situazione di lottare con lui, poi vedremo: non sono ancora mentalmente arrivato a quel momento lì».

Ma se si gioca una posizione importante all’ultima curva di un GP contro Vale, lo attaccherebbe come farebbe con un altro?

«No, l’approccio non è lo stesso, né con Vale né con Morbidelli. C’è rispetto per tutti in pista, ma con loro lavoriamo insieme tutti i giorni ed è diverso. Un’entrata va o la spacca non la farei…».

Foto: Alma Pramac Ducati Team

 

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