6 Maggio 2022

Alessandro Nocco, quanti rimpianti: “Mi hanno liquidato in un minuto”

Alessandro Nocco nella Stock 600 andava forte come Franco Morbidelli. Due talenti, destini opposti: Frankie è in MotoGP, Ale fa il meccanico nel leccese...

Alessandro Nocco, Motomondiale

Alessandro Nocco dieci anni fa era uno tra i giovani più promettenti del motociclismo internazionale, alla pari di Franco Morbidelli. Nel 2013 Nocco venne ingaggiato dal Team Italia San Carlo per il Campionato Europeo Superstock 600 ed i risultati furono subito eccezionali. Vinse tre gare e salì sul podio in altre due terminando la stagione al secondo posto proprio dietro a Morbidelli. I due ragazzi italiani erano considerati dei baby fenomeni ma mentre Franco è arrivato poi in MotoGP, Alessandro non è riuscito a sfondare ed oggi lavora nella concessionaria Kawasaki di suo padre in provincia di Lecce. Nello specifico fa il meccanico in officina.

Alessandro Nocco, perché non sei riuscito a spiccare il volo?

“In questi giorni si parla tanto di Speed Up che ha licenziato Fenati dopo sei gare. Io nel 2014 sono stato lasciato a piedi prima dell’ultimo test pre-campionato e non ho potuto fare neppure una gara del motomondiale”.

Cioè?

“La stagione 2013 era stata bellissima, avevo vinto tanto e lottato con Morbidelli per il titolo. Dopo un campionato così mi avevano cercato tantissimi team di Moto2 ed io avevo scelto Speed Up, dicendo di no ad altri. Stavo per partire per l’ultimo test pre-campionato, avevo già le valigie pronte, quando mi arriva una telefonata: il team aveva perso uno sponsor e non poteva più farmi correre. Liquidato così, in un minuto, con una telefonata. E’ stato un colpo durissimo che ha un po’ compromesso la mia carriera. Avrei dovuto correre tre stagioni in Moto2 con loro, avevo già firmato. Non so se sarei diventato o meno un campione e non lo saprò mai, non ho avuto la possibilità di esprimermi: è questo il mio rimpianto più grande. Queste sono botte pesanti, che segnano, così si tagliano le gambe ai piloti. E’ successo a me ed è successo ad altri”.

A quel punto cosa hai fatto?

“Avevo fatto tutti i test con la Moto2 e l’unica sistemazione che ho trovato all’ultimo istante è stata nel Mondiale Supersport con Puccetti. Purtroppo, senza test, non ero andato molto bene. A fine stagione erano subentrati dei problemi di natura economica e non siamo andati avanti. L’anno dopo avevo firmato con Lorini sempre per il Mondiale Supersport ma purtroppo sono caduto durante i test invernali, ho avuto un grave infortunio ad una gamba e sono dovuto rimanere fermo tutto l’anno. Il mio treno a quel punto era già passato”.

Hai poi continuato nel CIV?

“Un po’ nell’ Italiano e nell’Europeo ma al giorno d’oggi il motociclismo non è uno sport per ricchi è per per straricchi! Per partecipare al CIV con un team buonino bisogna portare almeno 70/80 mila euro o comunque girare degli sponsor. Si trova anche a meno ma poi si arriva molto dietro. In ogni caso bisogna pagare, contribuire a livello economico, anche se si è veloci. Oggi se non si hanno dei super sponsor personali o se non si ha un mega manager non si va da nessuna parte nel motociclismo. I team manager telefonano ai piloti e come prima cosa gli chiedono quanti soldi sono disposti a portare”.

La passione va scemando

“Completamente! Una volta c’erano quelli che avevano le concessionarie, aprivano il loro team per passione e cercavano i piloti per vincere. Oggi i veri appassionati sono pochissimi. I team manager vogliono guadagnare il più possibile, a fine anno gli devono rimanere in tasca i soldi, tanti soldi. Per i loro interessi economici non si fanno scrupoli a calpestare le speranze e i sogni dei ragazzi. Il problema è che c’è chi gli consente di farlo. Se uno agisce in modo scorretto una, due, tre volte deve essere fermato, non deve poterlo fare di continuo”.

Ora sei a piedi. Vorresti tornare in sella?

“Certo, ci tornerei immediatamente, la voglia c’è. Mi piacerebbe tanto partecipare al CIV Supersport o Superbike ma con un team serio ed una moto buona. Non sono più disposto ad investire tempo e denaro in situazione per cui non ne vale la pena”.

Che favola Marco Simoncelli! “58” racconto illustrato in vendita anche su Amazon Libri

Lascia un commento