29 Settembre 2019

MXoN 2019: l’Olanda sul tetto del mondo ad Assen

Prestazione eccezionale del team olandese al MxoN di Assen grazie soprattutto a Glen Coldenhoff secondo posto per il Belgio davanti alla Gran Bretagna

MXoN Olanda

“La prima volta non si scorda mai” soprattutto se la vittoria arriva in “casa”. L’Olanda ce l’ha fatta a conquistare il Nazioni 2019 corso ad Assen, confermando i pronostici della vigilia che vedevano gli orange grandi favoriti per il successo finale.

COLDENHOFF IMPERIALE

18 sono i punti conquistati dalla squadra olandese, segno di una netta superiorità di Jeffrey Herlings, Calvin Vlaanderen e Glen Coldenhoff. Quest’ultimo è stato l’uomo in più della nazionale di casa per ottenere un successo super meritato. Il pilota del team KTM Standing Construct ha replicato la doppietta dell’anno scorso negli Usa al Red Bud, conquistando nuovamente anche il trofeo della categoria Open. Coldenhoff ha dominato gara-2 e gara-3 dimostrandosi a proprio agio anche sotto la pioggia e nel fango che hanno caratterizzato la giornata. Al contrario, il grande “protagonista annunciato” della gara, Jeffrey Herlings ha deluso le attese. La pressione dei media (come da lui stesso confermato) ha giocato un brutto scherzo a “The Bullet” che in entrambe le manche ha pagato 2 brutte partenze che non gli hanno permesso di andare oltre un secondo e un quarto posto di manche. La vittoria ha comunque tolto un peso sia a lui ma soprattutto a Vlaanderen, che esattamente 12 mesi fa vedeva i sogni di gloria infrangersi contro un sasso preso in pieno volto nella gara al Red Bud. Per lui due decimi posti e il secondo posto assoluto nella categoria riservata alla MX2.

UOMINI GIUSTI AL POSTO GIUSTO

L’Olanda indubbiamente ha costruito il team migliore possibile. Il recupero fisico di sua maestà Herlings ma soprattutto la strepitosa forma di Coldenhoff hanno fatto la differenza. Il pilota terzo classificato nel mondiale è riuscito a dare continuità alle prestazioni degli ultimi mesi. Un altra opportunità in un team ufficiale sarebbe meritata. Anche Vlaanderen, prossimo all’addio ad HRC dopo un 2019 non del tutto positivo è stato attento a non commettere quegli errori che potevano compromettere l’intera gara.

LOTTA SERRATA PER IL PODIO

La lotta per il resto del podio ha coinvolto principalmente tre squadre. Al secondo posto il Belgio, autore della pole ieri ma particolarmente sfortunato tra cadute e problemi meccanici. L’unico vero “sopravvissuto” della squadra belga è stato Jeremy van Horebeek, sesto in entrambe le manche corse, mentre Jago Geerts ha conquistato il settimo posto nella seconda manche dopo il ritiro nella prima. Kevin Strijbos è caduto sia in gara-2 che in gara-3 portando comunque a casa un 17° e un 11° posto. La Francia ha visto sfumare il podio all’ultimo giro dell’ultima manche quando Gautier Paulin ha dovuto arrendersi per un problema tecnico alla sua Yamaha. Ad approfittare di questo “regalo” è stata la Gran Bretagna salita sul terzo gradino del podio. Un risultato sicuramente inatteso dopo gli infortuni di Max Anstie e Ben Watson ma egualmente meritato grazie alle prestazioni di Shaun Simpson, a Adam Sterry e Nathan Watson, soluzione d’emergenza proveniente dal mondiale enduro e capace di centrare un nono posto nella terza manche dopo il ritiro nella prima.

 

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