8 Maggio 2020

Motocross: la ripresa del Mondiale è facile ma incerta

Infront ha avviato dialoghi per riprendere il Mondiale di Motocross 2020. Basterebbero 10mila spettatori per organizzare un Gran Premio.

Motocross, Tony Cairoli

Ancora nessuna data è stata fissata per il riavvio del Mondiale di Motocross. Dopo i primi due eventi in Gran Bretagna e Olanda, l’emergenza Coronavirus ha interrotto la stagione MXGP. Ma la ripresa sembra ben più difficile rispetto alle categorie MotoGP e Superbike. Le gare di giugno sono state posticipate, mentre la data in Russia del 7 luglio è solo un’illusione. Possibile immaginare che il campionato riprenda tra fine luglio e agosto, ma non tutto è così scontato. Negli sport fuoristrada non ci sono soldi dalla vendita dei diritti TV. E senza la vendita dei biglietti diventa antieconomico organizzare una gara in tali condizioni.

A questo punto bisognerebbe organizzare eventi con un numero limitato di biglietti. 10.000 spettatori (al posto di 30.000) sarebbero sufficienti per tenere in piedi un week-end di Motocross, utilizzando mascherine e distanziamento, possibile disseminando le persone per l’intero circuito. Bisognerà però fare i conti con le disposizioni dei governi ospitanti. Pit Beirer, direttore sportivo KTM, mostra un certo ottimismo. “Devi tenere presente che un evento GP di motocross di successo funziona anche con 10.000 spettatori. Questa è una grande differenza rispetto alla MotoGP, dove arrivano fino a 100.000 spettatori. In un’area aperta, 10.000 spettatori potrebbero essere distribuiti abbastanza bene su una pista. Un GP di motocross è un po’ più facile da organizzare. Ma finora non c’è alcun segnale di partenza per un evento con spettatori“.

Infront Moto Racing sta ora negoziando con vari organizzatori per ospitare i primi due o tre GP senza spettatori. Per il momento è l’unica alternativa per riprendere il campionato di Motocross e salvare centinaia di posti di lavoro. La vendita dei diritti TV non porta denaro: “Noi produttori sponsorizziamo il Mondiale da 20 Gran Premi per garantire il segnale televisivo da molti anni. Paghiamo per la produzione televisiva, che divora circa 3 milioni di euro all’anno. Ma se quest’anno ci saranno costi aggiuntivi per poter correre qualche gara in più, naturalmente valuteremo come partecipare. Infront – ha concluso Pit Beirer a Speedweek.com – è un’organizzazione professionale che sa esattamente cosa sta facendo”.

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