8 Aprile 2022

Supersport Aragon: Yamaha 600 in controllo ma la Ducati V2 955 è vicina

L'iridato Dominique Aegerter chiude al comando il venerdi d'apertura del Mondiale Supersport. La piccola Yamaha sembra in controllo, ma la Ducatona si avvicina

Nicolò Bulega, Ducati

Far correre le 600 quattro cilindri contro la tre cilindri Triumph 675, la MV Agusta 800 e soprattutto la Ducati 955 V2 sembra una follia. Come sarebbe stato possibile bilanciare prestazioni di motorizzazioni così differenti per cubatura? Appassionati e anche tanti addetti al lavori erano scettici, invece sembra che la formula Next Generation creata per ridare interesse alla Supersport funzioni. Il condizionale è d’obbligo, perchè siamo soltanto al primo venerdi di un mondiale lungo 12 round con 24 corse. La classifica della vigilia della prima attesissima sfida (sabato alle 15:15) sembra confezionata per moltiplicare l’interesse e sciogliere i dubbi. Comanda la piccola Yamaha con Dominique Aegerter, il fortissimo svizzero campione del mondo in carica, la Ducatona insegue con Nicolò Bulega a 579 millesimi di distanza. Per l’ex Moto2 sarà il debutto nelle derivate dalla serie, nel box ufficiale.

Inglesi in ritardo

La MV Agusta, tricilindrica da 800 cc, occupa la quarta posizione con il veloce finlandese Niki Tuuli, staccato di otto decimi dalla vetta. La Triumph invece è ritardo: 1″226 incassati da Stefano Manzi, ottavo tempo, altro ex Moto2. Moto e un team hanno già un’annata di esperienza nella serie britannica servita da banco di prova per la formula. La Yamaha ha proiettato nelle alte sfere Lorenzo Baldassari, terzo tempo e prima scelta di Evan Bros, la formazione ravennate che nel 2020 lanciato Andrea Locatelli verso l’iride e conseguente promozione in top class. Fra le 600 tiene botta anche Kawasaki, con il turco Can Oncu in quinta posizione a nove decimi dal missile preparato dall’olandese Ten Kate.

Velocità calibrate con il bilancino

Nessuno ha dominato nessuno, l’equilibrio regna e anche se è presto per emettere verdetti, pare proprio che i tecnici della Dorna, e in particolare dell’ingegnere ex pilota Scott Smart, abbiano fatto un bel lavoro di bilanciamento. Vedremo se la gara confermerà la bella impressione. Anche le velocità massime sembrano calibrate alla perfezione: in FP2 la più veloce è stata la Kawasaki di Oncu, con 275,5 km/h. La Yamaha di Aegerter ha toccato i 274,1 con la Ducati di Bulega transitata a 272,7. La migliore Triumph ha la diciassettesima velocità di punta, con 270,7 di Soomer.

Sarà vera gloria?

Fra qualche ora capiremo meglio cosa ci riserverà la Supersport della nuova generazione, la gara scioglierà parte i dubbi che ancora aleggiano. Nel paddock tanti si chiedono se le Ducati hanno mostrato tutto il loro potenziale, altri si domandano se a forza di limitare, non ci sia il rischio che la temutissima V2 955 alla fine vada in difficoltà. “La Ducati che corre nella Next Generation va meno forte del modello stradale”, si dice in giro. Dopo tutto alla Triumph 675 l’anno scorso in Gran Bretagna è toccata proprio questa sorte: doveva spaccare il mondo, e invece le limitazioni sono state troppo pesanti perchè le Yamaha potessero avere grattacapi. Le discussioni dureranno a lungo, ma intanto il primo risultato è già acquisito: la Supersport era diventata uno stanco riempitivo delle elettrizzanti giornate Superbike, adesso invece non vediamo l’ora che questa sfida folle e affascinante abbia inizio.

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