25 Aprile 2022

Superbike: Toprak dente avvelenato “Dite a Rea di riguardarsi l’incidente”

Toprak Razgtalioglu è convinto che Jonathan Rea abbia responsabilità dell'incidente costato caro ad entrambi in gara 2 Superbike ad Assen

Toprak Razgatlioglu, Superbike

L’incidente che ha decapitato la Superbike ad Assen dopo appena tre giri di gara 2 è uno di quei classici episodi destinato a suscitare discussioni all’infinito senza che si arrivi ad un verdetto univoco. Di chi è la colpa? La regia televisiva Dorna, incomprensibilmente, ha mancato di riprende l’episodio e poco aiutano le sequenze registrate dalle camere on board montate sulle moto dei protagonisti. Più esplicativa la sequenza video postata su youtube da un appassionato che ha ripreso l’incidente dalla tribuna, con il cellulare. Si vede Toprak allargare di pochissimo la traiettoria e Rea approfittare del momento per infilare l’interno e fuggire via. Non si vede, ma si intuisce, che ci sia stato un piccolo ma determinante contatto, forse fra i due manubri. Non è la prima volta che i due si toccano, anno scorso è successo tante volte. Era andata bene, stavolta no. Fortuna che Alvaro Bautista, che era incollato, non abbia investito nessuno. Le conseguenze potevano essere disastrose.

Il confine è sottile

Che Toprak non faccia sconti e spesso guidi sporco non è una novità. Non fraintendete: “sporco” significa che a volte il turco si comporta come se l’avversario non ci sia. Lui entra, e conta sul fatto che l’altro faccia spazio. Razgatilioglu è spesso al confine fra eccesso d’aggressività e lecita condotta di gara: la scelta della linea migliore spetta a chi è davanti. I commissari di gara hanno chiuso la questione parlando di “fatto di gara”, una decisione salomonica in puro stile “volemoce bene” che il più delle volte determina le decisioni in Superbike. Non si spiega come gli stessi Steward abbiano, poche ore prima, penalizzato di una posizione (due punti mondiali in meno…) Alvaro Bautista reo di aver sfiorato millimetricamente la zona verde in uscita dall’ultima curva, nel pieno del duello accesissimo con lo stesso Rea. Se nel botto Toprak-Rea qualcuno si fosse fatto male?

Jonathan Rea ci ha rimesso di più

Ad Assen Jonathan Rea aveva il tris servito. Ad inizio gara 2 era sprofondato in quinta posizione, ma aveva rimontato come una furia. Voleva superare Toprak e fuggire via. Tattica ideale. Quindi: non poteva evitare il sorpasso in quella circostanza, rimandandolo a più avanti? Razgatlioglu era finito terzo nelle due corse successive, non era il problema principale. Rea, evidentemente, voleva scrollarsi di dosso Alvaro Bautista. Ma gli è andata male. Jonathan ha una visione lucidissima della strategia, con il senno di poi avrebbe dovuto evitare il rischio, ma dalla sedia è molto più facile che dalla sella della Kawasaki. Sicuramente, fra i due, è quello che ci ha rimesso di più: tre vittorie su tre sulla pista magica sarebbero state un bel trampolino per il proseguo di stagione. Invece Bautista, in solitaria, ha fatto il break.

La posizione di Toprak

“Ho frenato forte, sono uscito un pò largo ma non ero fuori pista” ha puntualizzato il campione del Mondo, confortato dalle poche immagine circolate. “Poi sono tornato sulla mia linea e Jonathan ha sbagliato a non controllare la situazione. Ok, incidente di gara. Ma Rea doveva stare più attento, lui ha pensato solo per sè ma io ero sulla mia linea e davanti. Dite a Jonathan di riguardare la caduta, dalla prospettiva della mia telecamera di bordo, non della sua. Ero davanti e non potevo vederlo. In gara non posso mollare il gas e guardare chi mi sta arrivando dietro.”

Foto: Instagram

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