3 Dicembre 2022

Superbike: Tom Sykes e il ritorno in Kawasaki “Come essere di nuovo a casa”

Tom Sykes a Jerez ha percorso i primi giri con la Kawasaki del team Puccetti con cui tornerà al Mondiale Superbike

Tom Sykes, Superbike

La Superbike riabbraccia un vecchio leone, mentre Tom Sykes ritrova le dolci sensazioni provate nei nove anni trascorsi sulla Kawasaki Ninja. Un titolo Mondiale conquistato nel 2013, un’altro perso per appena mezzo punto contro Max Biaggi l’anno prima sono la summa di una relazione che ha scritto una delle pagine più esaltanti della storia recente del Mondiale. L’arrivo di Jonathan Rea, nel 2015, aveva cambiato gli equilibri, spostando le attenzioni della squadra verso il nuovo arrivato. Per cui, nel 2019, Tom Sykes aveva cambiato aria accettando i milioni della BMW. Con i tedeschi non ha vinto, ma è salito sei volte sul podio: prestazioni alle quali l’erede Scott Redding la passata stagione non si è mai avvicinato. Non ha sorriso tanto neanche Tom Sykes, che nel British Superbike con la Ducati ha alzato le braccia due volte, ma ha incassato anche tante delusioni. Il ritorno a casa non può fargli che bene.

Una nuova primavera

Tom Sykes ha 37 anni, ma è perfettamente integro dal punto di vista fisico. Accettando la proposta di una squadra Superbike satellite, pur legata a doppio filo a Kawasaki come il team Puccetti, ha lasciato intendere di averne ancora una gran voglia. E’ vero che avrà la stessa dotazione tecnica del team interno con Jonathan Rea e Alex Lowes, ma il supporto tecnico che può fornirgli la struttura emiliana non è parametrabile. Gli ufficiali hanno tanti vantaggi, anche se in Kawasaki gran parte dei dati sono condivisi e Tom Sykes specie nel settore elettronico avrà pieno appoggio sia dal reparto corse interno che dalla stessa KRT, cioè la squadra ufficiale. Il potenziale per fare bene, dunque, non gli mancherà. La prima breve sgambata di Jerez è stato un primo assaggio e il Boscaiolo è rientrato a casa con il sorriso stampato sul volto. Qui la cronaca e tutti i tempi.

Appena 35 giri

Causa la cervellotica norma che limita i test invernali a sole dieci giornate, Tom Sykes a Jerez è rimasto al caldo nei box per un giorno e mezzo sui due disponibili. La pista non è mai stata in condizioni ideali, neanche nei 35 giri che il britannico ha compiuto. Il migliore è stato in 1’40″949, contro 1’39″911 di Jonathan Rea: un passivo accettabilissimo, viste le condizioni. “Purtroppo abbiamo dovuto concentrare le operazioni ma il poco tempo che abbiamo speso in pista ci ha dato comunque indicazioni importanti” ha spiegato Tom Sykes. “Ci siamo fatti un’idea sulla direzione da prendere, ma più che altro ci siamo conosciuti, io e la squadra. Il clima è ottimo, Manuel Puccetti ha fatto un lavoro splendido. Ho usato solo un paio di treni di gomme, per cui sono contento anche del risultato, che pure contava relativamente. Ma avere idea del punto di partenza è sempre importante. Ecco, adesso l’idea ce l’ho. Posso dire che sono messo meglio di quanto avrei potuto immaginare…

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