25 Giugno 2020

Superbike Test Misano: Jonathan Rea “Sono caduto ad alta velocità, ma tutto ok”

Jonathan Rea torna in pista ma cade e stenta a ritrovare confidenza con la Kawasaki sull'asfalto nuovo di Misano. Intanto Scott Redding scappa...

Superbike, Jonathan Rea

Il ritorno in pista della Superbike per Jonathan Rea è stato più sofferto del previsto. Una scivolata ad altissima velocità ha complicato i piani nella prima giornata di test a Misano. Il campione del Mondo, fresco di rinnovo Kawasaki “a vita”, ha perso il controllo nella parte più veloce del tracciato, ma si è rialzato senza danni. Tutto sommato anche la ZX-10RR ne è uscita bene, ed è stata riparata in breve tempo. Ma questo contrattempo lascia pensare che alla ripresa del Mondiale non saranno tutte rose e fiori per il Cannibale. Anche perchè, con la Ducati, il rivale Scott Redding il primo giorno ha martellato prestazioni velocissime (qui i tempi).

“Con l’asfalto nuovo non funzionava più niente” 

Il nuovo asfalto di Misano ha cambiato completamente i riferimenti di squadre e piloti. “Il livello del grip è altissimo, in modo quasi anormale” ha spiegato Jonathan Rea. “Significa che abbiamo dovuto cambiare radicalmente il setting della Ninja, per renderla più scorrevole in curva. Quando sono entrato in pista per i primi giri dopo il lungo stop non ero affatto contento di come ci stessimo comportando. Nel pomeriggio abbiamo ritrovato la direzione, per cui sono abbastanza soddisfatto. Ma la strada che abbiamo davanti è lunga”. 

Alex Lowes resta indietro 

Nonostante la caduta violenta e i problemi con l’asfalto, Jonathan Rea è stato comunque più veloce del neo compagno Alex Lowes, sorprendentemente leader del Mondiale dopo l’unico round disputato a Phillip Island. “Volevo provare di nuovo un paio di cose che avevamo già sperimentato a Phillip Island” ha commentato Alex Lowes. “Ho trovato un ritmo abbastanza buono, e la direzione mi sembra giusta. Ho fatto 84 giri e il mio giro veloce nell’orario più caldo della giornata. C’è di che essere soddisfatti.”

Foto: Marco Lanfranchi

 

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