14 Marzo 2020

Superbike: Team Barni, l’appello dall’epicentro della crisi: “State a casa”

La squadra satellite Ducati ha sede a Calvenzano, nella bergamasca, cioè la zona più in crisi d'Italia. Marco Barnabò, come tutti, però non molla

Superbike Team Barni

La Superbike è ai box per coronavirus. Oggi, sabato 14 marzo, se non fosse successo questo casino saremmo in Qatar, per vivere il secondo round 2020. Dopo il fantastico show di Phillip Island, chissà cosa ci avrebbero riservato le tre sfide in notturna nel deserto. Purtroppo stiamo vivendo tutti un’altra situazione: piloti, squadre, appassionati. Ci fa molto piacere che si sia levata la voce del team Barni, formazione satellite Ducati, attraverso una nota diffusa dal titolare, Marco Barnabò.

L’APPELLO DALL’EPICENTRO

Il messaggio è importante perchè il team Barni ha sede a Calvenzano, paesino di 4300 abitanti in provincia di Bergamo. La zona d’Italia che, in questo momento, sta vivendo la situazione più difficile sul fronte contagi da coronavirus. A ieri Calvenzano aveva 12 contagiati, sono tanti per una comunità così piccola. A Bergamo erano 2.368, in tutta la Lombardia quasi 10 mila sui 15 mila infetti in tutta Italia. E’ bellissimo che Marco Barnabò abbia fatto sentire la propria voce, è un raggio di luce che ci rincuora molto in queste giornate grige e silenziose. Quanto daremmo per sentire l’urlo del motore V4 della loro Ducati….

“STATE A CASA RAGAZZI!”

La cosa più responsabile che possiamo fare adesso, anche noi della Superbike, è restare a casa” è l’appello di Marco Barnabò.  “Siamo costretti a fermarci, così come gran parte delle nostre aziende partner, alle quali vogliamo testimoniare la nostra vicinanza, ma siamo anche fiduciosi che i sacrifici di queste settimane ci consentiranno di tornare presto alla normalità. Non sappiamo ancora se si potrà rispettare il calendario, ma volontà di Dorna di disputare il campionato senza cancellare nessun evento, mi trova perfettamente d’accordo. Se dovesse essere necessario si potrebbero sfruttare anche il mese di agosto e di novembre per recuperare le gare. Spero che anche la Federazione Motociclistica italiana abbia lo stesso atteggiamento nei confronti del calendario del CIV”.

TORNEREMO A RUGGIRE 

Adesso la vera priorità non è tanto disquisire sui calendari, ma non ammalarsi, e soprattutto non contagiare i nostri cari più anziani, la fascia più a rischio: l’età media degli oltre mille deceduti in Italia, a ieri, è 80.3 anni. Rincuorano le notizie in arrivo dalla Cina: nella giornata di oggi nell’area di Wuhan ci sono stati appena quattro contagiati. Se il dato è vero (non scordiamoci che in tanti Paesi del Mondo, non solo in Cina, la trasparenza dei governi è assai discutibile…) significa che le misure draconiane che  hanno adottato un mese fa, funzionano per fermare il contagio. Per sperare di tornare presto al lavoro, alla nostra vita, e anche a correre, adesso bisogna stare a casa. Tutti.

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