Superbike, Scott Redding: “Tre podi senza rischi, va bene così”
Non ha vinto, ma ha portato a casa tre podi ed è secondo ne Mondiale. "Ce la siamo giocata ogni volta e in Qatar saremo ancora più forti"
Non ha vinto, ma se non altro Scott Redding ha potuto studiare benissimo i nuovi avversari del Mondiale. Per tre gare è stato messo in mezzo dai ragazzi del quartiere: spuntavano da ogni parte, così numerosi che ogni curva di Phillip Island sembrava la tangenziale all’ora di punta. Il campione BSB ha capito l’aria che tira, ma soprattutto che per tenere la Ducati in gioco fino alla fine bisognerà sbagliare poco, anzi mai. “Avevo grossi problemi d’avantreno, avrei potuto spingere di più, rischiando di cadere e compromettere il bilancio. Penso di aver scelto la cosa giusta.”
TRE GARE, UN SECONDO DI DISTACCO
Scott Redding ha portato a casa un triplice terzo posto che vale il secondo posto nel Mondiale, a 12 punti dal capofila Alex Lowes. Ma soprattutto lascia l’Australia a +10 punti su Jonathan Rea. In tre sfide ha pagato meno di un secondo, complessivamente, di distacco. C’è mancato davvero pochissimo… “E’ stata una bella partenza. Peccato i problemi d’anteriore, non sono riuscito a venirne a capo, neanche attingendo all’esperienza che mi sono fatto in passato con Bridgestone e Michelin. Ma cresceremo: ho una grande squadra, la Ducati deve ancora migliorare in qualche aspetto per adattarsi a me, ma ci arriveremo.”
“FACILE PERDERE LA PAZIENZA”
“In gara 2 nessuno voleva spingere, si bloccavano nelle curve e perdevo ogni volta il ritmo, non è stato facile mantenere la concentrazione. Se non fossi stato paziente, adesso non sarei secondo nel Mondiale. C’era molta pressione, grandi aspettative: è normale. La cosa più importante è che ce la siamo giocata ogni volta. E dopo tutto sono stato il miglior pilota Ducati in pista, con margine…”
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