27 Agosto 2020

Superbike: Scott Redding, quando ad Aragon se la giocava con Marc Marquez

Il doppio scontro al Motorland può indirizzare la Superbike. Jonathan Rea parte favorito, ma qui Scott Redding in Moto2 ha sfidato a viso aperto anche Marc Marquez

Superbike, Scott Redding

Il doppio round di Aragon può indirizzare la Superbike 2020. Scott Redding e Jonathan Rea ripartono praticamente appiati: appena quattro punti di vantaggio per il Cannibale nei confronti del britannico della Ducati. Il Motorland, nel breve volgere di otto giorni, mette in palio 124 punti: dopo resteranno Barcellona (19-20 settembre), Magny Cours (3-4 ottobre) e la novità Estoril (Portogallo), il 17-18 ottobre. Per un motivo o l’altro sono tre circuiti sui quali la Kawasaki potrebbe fare la voce grossa: in Catalogna, nei test, Jonathan Rea è andato particolarmente forte.  Scott Redding non ha mai visto il tracciato francese, mentre Estoril è una novità per tutti, visto che la Superbike non ci corre dal 1993. Anche allora era metà ottobre: vinsero Fabrizio Pirovano e Carl Fogarty. L’attuale campione del Mondo aveva solo sei anni, e Scott Redding dieci mesi…

Per chi suona la campana? 

Jonathan Rea è stato velocissimo nei test di Ferragosto, in condizioni di caldo estremo, più o meno le stesse attese questo week end (qui i tempi). Sul tracciato d’Aragona il nordirlandese ha collezionato tre vittorie e dodici piazzamenti sul podio, mai fallito da quando corre con la Ninja, cioè dal 2015 in avanti.  Scott Redding, al debutto nel Mondiale, non ci ha mai gareggiato con la Superbike. Ma su questo stesso impianto ha disputato nove GP, con la Moto2 (quattro volte), le altre in top class. Nella categoria intermedia vanta risultati d’eccellenza: ottavo posto al debutto nel 2010, miglior piazzamento nel 2012. Quando, dopo una sfida tiratissima, perse di poco il confronto diretto con Pol Espargaro (vincitore) e un certo Marc Marquez: solo tre decimi pagati a colui che sarebbe il pilota più forte di questa epoca. L’anno dopo, sempre in Moto2, Redding fece quarto. In MotoGP invece non ha mai fatto meglio del decimo, nel 2014 con la Honda. Nell’ultima apparizione, due stagioni orsono con l’Aprilia RS-GP, finì sedicesimo.

Resistere, resistere, resistere 

Scott Redding nei tre round disputati è stato perfetto. Ha debuttato in Australia con tre terzi posti, sfiorando la vittoria per millesimi e totalizzando più punti di Jonathan Rea. A Jerez ha fatto la differenza nelle due gare lunghe, massimizzando la crisi dell’avversario, finito sesto in gara 2, peggior risultato da quando corre in Kawasaki, incidenti esclusi. Ma è stato a Portimao che Scott Redding è piaciuto di più. Su quella pista Jonathan Rea vola, mentre la Ducati – con il gran caldo – ha incontrato parecchi problemi di grip, in particolare davanti. C’era il forte rischio di pagare un conto salatissimo. Invece, nel momento di massima difficoltà, Scott Redding è riuscito a limitare i danni con un secondo posto nella corsa finale che vale oro. Incassare i colpi senza finire al tappeto, ecco come Jonathan Rea è riuscito a battere Alvaro Bautista che anno scorso aveva cominciato il Mondiale vincendo le prime undici. SR45 ha imparato benissimo la lezione. Scott contro Jonathan, prepariamoci a vivere due week end di fuoco. A voi due, ragazzi.

Foto: Instagram

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