17 Settembre 2021

Superbike, Redding-Toprak-Rea: la polemica di Magny-Cours si riaccende

Il mondo della Superbike è ancora in ebollizione dopo la protesta Kawasaki di Magny-Cours. Redding, Razgatlioglu e Rea ritornano sulla vicenda.

Superbike, Scott Redding

Nel paddock Superbike del Montmelò continua a tenere banco la protesta della Kawasaki contro Toprak Razgatlioglu a Magny-Cours. A distanza di due settimane i protagonisti della vicenda si sono ritrovati in pista, l’argomento è ancora scottante. E fra i due litiganti interviene anche Scott Redding, che da osservatore esterno sguaina la sua opinione. “Toprak ha ricevuto una penalità per essere entrato nell’area verde. Ma ha perso tempo perché Jonathan lo ha superato alla curva successiva. Non capisco davvero, non aveva alcun vantaggio. Guidiamo al limite. Siamo pagati per questo. A volte si tratta di millimetri… La protesta è senza stile“.

In verità Kawasaki sembra in difficoltà. Jonathan Rea anche nel venerdì di libere in Catalunya è costretto a rincorrere. Nei round Superbike a Most e Navarra il nordirlandese non è mai riuscito a vincere. “Sanno che stanno lottando per vincere il titolo – ha aggiunto Scott Redding -. Ho avuto un problema simile prima all’Estoril. Mi è stata inflitta una partenza anticipata, ma non ho mai avuto la possibilità di scontare un doppio Long Lap Penalty. Ho scoperto dopo che avevo perso due posizioni. Chi ha protestato? Non mi piace questo lato delle corse“.

La frecciata di Toprak

Toprak Razgatlioglu ha risposto con stile alla polemica della Superpole Race in terra francese. “Ho rispetto per ogni pilota fuori pista, compreso Johnny. È lo stesso di prima. Non cambierò questo approccio. Johnny è un bravo ragazzo, ma tutti commettono errori. Ho lo stesso rispetto per tutti i piloti“. Ma non risparmia una frecciata ai rivali. “La Kawasaki ha protestato perché aveva bisogno dei punti per il campionato… Probabilmente la Kawasaki ha bisogno dei tre o quattro punti“.

La risposta di Johnny

Sotto la lente di ingrandimento c’è Jonathan Rea, in evidente difficoltà nel corso di questa stagione Superbike. A Barcellona ha dovuto incassare qualche velata critica. “Era chiaro cosa fosse successo. Non era chiaro, invece, perché non sia stato annunciato nel parco chiuso. È una delusione che le gare vengano decise in questo modo. Ma se ci sono delle regole, allora bisogna applicarle“. Si dice contrario alla regola, ma intanto usufruisce del regolamento per non distanziarsi troppo in classifica. “Ad essere onesto, non sono un fan di questa regola. È una regola stupida. Ma è abbastanza chiaro e sappiamo cosa succede quando arriviamo sul green all’ultimo giro. Lo abbiamo visto molto spesso nelle gare Supersport e anche in MotoGP. Bisogna rinunciare a una posizione, indipendentemente dal fatto che si fosse o meno avvantaggiati“.

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