Superbike, Michael Rinaldi: “Non posso copiare Alvaro Bautista”
Michael Rinaldi ha raccolto due podi nelle prime quattro gare del Mondiale Superbike 2022. La sfida ai tre big si preannuncia difficile.
Dopo i due podi di Misano Michael Rinaldi va alla ricerca di continuità. Nella scorsa stagione Superbike è stato messo in ombra da Scott Redding, quest’anno da Alvaro Bautista, ma il pilota romagnolo non si rassegna di certo. 92 punti collezionati nei primi quattro week-end, contro i 220 raccolti dal compagno di box (6 vittorie e 6 podi) che guida saldamente la classifica. La Ducati Panigale V4R dimostra di avere le carte in regola per puntare al titolo mondiale e il 26enne Rinaldi non vuole essere da meno, per guadagnarsi con merito il rinnovo di contratto.
Rinaldi sfida i tre big della Superbike
L’appuntamento di Misano era un round dove non poteva fallire, sulla pista di casa dove lo scorso anno ha ottenuto due vittorie e un 2° posto. Da un pilota ufficiale della Ducati ci si aspetta una lotta per il podio in ogni week-end, ma per chiunque sembra difficile tenere il passo dei “magnifici tre” Bautista, Rea e Razgatlioglu. “I primi 3 sono sempre molto forti in tutte le condizioni“, ammette Michael Rinaldi. “Mi manca ancora qualcosa, ma è anche normale quando hai avuto un problema di recente“. Finora non è riuscito ad eguagliare i risultati della passata stagione Superbike, quando ha incassato tre vittorie. Il motivo è chiaro: “Il livello è decisamente più alto quest’anno, lo posso dire con certezza. I record vengono battuti quasi ogni fine settimana, quindi è ovvio. Per recuperare bisogna aprire nuove strade“.
I dati di Alvaro Bautista
Michale Rinaldi non ha ancora piena padronanza della sua Panigale V4R in percorrenza di curva. A sua disposizione la telemetria di Alvaro Bautista che con la stessa moto riesce a fare cose straordinarie. Ma adattarsi a quello stile di guida non è semplice, bisogna andare in una direzione diversa. “Vedo nei dati di Álvaro che ha assoluta fiducia nell’anteriore al massimo angolo di piega – spiega a Speedweek.com -. Tuttavia, i nostri stili sono un po’ diversi e non posso semplicemente copiarli, perché se ci provo mi rallenta. Devo cercare di posizionarmi diversamente sulla moto per ottenere lo stesso risultato. Non succede subito, ma dopo due o tre week-end di gara avrei dovuto farcela“. Tra una settimana si corre a Donington e per il pilota italiano sarà un bel banco di prova, su un circuito dove l’anno scorso non è andato oltre l’ottava posto in Gara-2.
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