21 Aprile 2020

Superbike, Marco Melandri: “Ducati non è stata onesta con me”

Marco Melandri ripercorre l'ultimo biennio in Superbike: "Ducati non è stata sincera, la Yamaha non era fatta per il mio fisico".

Marco Melandri

Marco Melandri  ha chiuso la sua carriera in Superbike con un 5° posto in sella alla Ducati nel 2018, 9° l’anno successivo con la Yamaha. Ha lasciato il campionato delle derivate di serie con qualche rimpianto, certo che avrebbe potuto dare qualcosa di più. Soprattutto in sella alla V4 di Borgo Panigale. “Forse sarei andato più piano di Bautista,  ma sicuramente non così piano come sono andato con la Yamaha“.

Il pilota spagnolo, a detta di Melandri, sarebbe l’unico colpevole per aver perso il titolo iridato 2019. “Il campionato era nelle sue mani – ha detto a Motorsport-Total.com -. L’ho detto dopo la prima gara. Ha gettato via il titolo. Avevo anche previsto che Chaz (Davies) avrebbe avuto problemi. Dopo così tanti anni non ha armonizzato con la V2 né con la V4. Diciamo che ho abbastanza esperienza per capire certe situazioni“, ha spiegato Marco Melandri.

IL FINALE DI CARRIERA

Con la Panigale V4 R si sarebbe trovato a proprio agio, ma non ha avuto la possibilità di dimostrarlo. “Questa moto sarebbe stata perfetta per il mio stile di guida. Hai bisogno di uno stile pulito, preciso, non aggressivo come quello di Davies. Per quanto mi riguarda, la Ducati aveva altri piani – ha proseguito Marco Melandri -. Avevano già preso altre decisioni a causa di problemi economici. Fanno parte di questo mondo. Non mi è piaciuto il modo in cui l’hanno fatto. Sarebbe stato bello se mi avessero detto onestamente cosa stava succedendo. Lo avrei accettato. Invece, hanno affermato di non aver avuto la possibilità di trattenermi“.

Passato in Yamaha non è riuscito ad adattarsi alla R1 a causa del suo fisico minuto. Una Superbike abbastanza diversa da quella del 2011 con cui si era affermato vicecampione. “Il motore della Yamaha è più o meno lo stesso. Ma questa versione non andava tanto d’accordo con il telaio. La Yamaha si va bene se il  pilota è alto e pesante. Il mio problema era quello di mettere abbastanza peso sulla ruota anteriore. Il telaio della moto è molto rigido. Sono piccolo e non potrei nemmeno mettere abbastanza peso sulla ruota posteriore“. Di qui un finale calante che lo ha spinto ad uscire di scena. “In curva mi mancava sempre la fiducia. Ero in difficoltà, sentivo che la moto non era ben bilanciata. Inoltre, anche negli anni più difficili, sono sempre stato veloce sotto la pioggia, ma con la Yamaha, ho davvero lottato l’anno scorso, anche in queste condizioni.”

Lascia un commento

2 commenti

  1. Ringhietto ha detto:

    Ancora con questa storia? Va bene che siamo in giorni di magra ma Melandri ha un pò stufato con i suoi piagnistei. A casa mia si dice che “chi è casusa del suo male pianga se stesso”.