16 Settembre 2021

Superbike, la quiete prima della tempesta tra Rea e Razgatlioglu?

Riparte da Barcellona la sfida Superbike. Rea e Razgatlioglu affilano le armi, ma fuori dalla pista la relazione è intatta anche dopo i fatti di Magny-Cours

Superbike

La Superbike si appresta a un tour de force  con il trittico Barcellona-Jerez-Portimao. Tre gare di fila per un settembre ad altissima tensione, specie dopo i fatti di Magny-Cours. La lotta tra Rea e Razgatlioglu è più serrata che mai e il mondiale vive uno dei campionati più belli degli ultimi anni. Le scintille non sono mancate.

La penalità inflitta (con notevole ritardo) a Razgatlioglu dopo la Superpole Race ha scatenato discussioni e Yamaha non è rimasta in silenzio. La sfida si è dunque definitivamente accesa e le prossime tre gare rischiano di diventare decisive per l’assegnazione del titolo. Sì, perché se da una parte l’Argentina è stata confermata, dall’altra non si hanno certezze sull’Indonesia.

Rea-Razgatlioglu, tutto come se niente fosse

A Villicum si potrebbe dunque chiudere il mondiale, che perderebbe così tre gare e punti cruciali da assegnare. Come detto, però, a destare attenzione in questo momento è il clima di fuoco che si è creato tra Rea e Razgatlioglu. Più che altro tra Yamaha e Kawasaki, perché a onor del vero, i due continuano a relazionarsi come se niente fosse accaduto.

Il Cannibale è una vecchia volpe, ma a Toprak questo interessa poco, almeno all’apparenza. Al turco interessa solo andare forte, vincere e avere delle grandi battaglie in pista, come ammesso da lui stesso nella conferenza stampa di presentazione del Gran Premio tenutasi questa mattina. “Non guardo al campionato, ma vivo pensando gara dopo gara e se sono combattute ancora meglio”.

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Il meglio deve ancora venire?

Difficile non credergli, visto l’atteggiamento tenuto in pista. Senza uno straccio di polemica, perché l’idea è che a Razgatlioglu le cose entrino da una parte ed escano subito dall’altra. Allora è ancora scena comune trovare il pilota della Yamaha a chiacchiera con il rivale Jonathan il giovedì mattina, senza limiti, come ormai accade da tutto l’anno.

Un rapporto di reciproco rispetto, senza nascondersi. I due si stimano e non mancano occasione di ripeterlo: in pista succeda quel che succeda, fuori è un’altra storia. E ognuno fa la sua strada, stando attento a ogni centimetro, proprio come ha fatto Rea in occasione della famigerata Superpole Race di Magny-Cours. Non si diventa Cannibali per caso, ma nella tempesta di questo mondiale Superbike servirà stare attenti a ogni dettaglio per non farsi colpire alle spalle.

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