3 Ottobre 2021

Superbike, Jonathan Rea-Toprak Razgatlioglu: una sfida “verde” di rabbia

Jonathan Rea va a festeggiare sul green la vittoria in gara-2 Superbike a Portimao. Una risposta rabbiosa nei confronti di Toprak Razgatlioglu.

Superbike, Jonathan Rea a Portimao

Jonathan Rea vince gara-2 di Superbike a Portimao e approfitta della caduta di Toprak Razgatlioglu alla curva 15. Lo show inizia a salire di pressione, il distacco tra i due rivali si assesta a 24 punti e mancano due week-end per sei round alla fine del campionato. Al termine della giornata di sabato abbiamo assistito all’ironia poco elegante del pilota turco, quando ha preso la spazzola dalle mani di un commissario per andare a spolverare il verde. Un chiaro riferimento a quanto successo a Magny-Cours, quando in seguito al reclamo della Kawasaki è stata negata la vittoria all’alfiere Yamaha.

Toprak non è andato a sincerarsi delle condizioni di Johnny dopo il primo round, ha pensato a sfogare un certo rancore che si trascina dietro da settimane. Pur sapendo di aver violato il regolamento! Nel tardo pomeriggio di ieri ha commentato: “Non ho ancora visto Rea nel paddock, ma presumo che stia bene. Non è stata una brutta caduta, solo uno slittamento della ruota anteriore. Non ero contento della sua caduta. Non mi piace vedere altri piloti cadere“.

Toprak-Rea botta e risposta

La domenica di Superbike si era aperta con un’altra caduta di Jonathan Rea, secondo zero consecutivo e corsa al Mondiale che sembrava ormai chiusa. Ma quando meno te lo aspetti arriva il fulmine a ciel sereno… Cade Razgatlioglu in gara-2 e il nordirlandese trionfa accorciando le distanze e rimettendo in vita il campionato. Dopo il traguardo il sei volte iridato va a festeggiare con la sua ZX-10RR sul green eseguendo un burnout, come risposta a Toprak. Un gesto, anche questo, poco cavalleresco. L’atmosfera  si sta surriscaldando, gli ultimi due week-end si preannunciano al fulmicotone, ma bisogna prestare attenzione. A poco più di una settimana dalla morte di Dean Berta Vinales a Jerez,  bisogna ricordarsi che questo è uno sport affascinante, ma anche assai pericoloso.

Sicorre il rischio di assistere ad una battaglia senza esclusione di colpi, dalle conseguenze imprevedibili, per mettere le mani sullo scettro iridato. Prossimo round (e in questo caso nessun termine sembra più appropriato…) fra due settimane in Argentina. Con la speranza che il tempo, oppure l’opportuno intervento di chi di dovere,  riesca a placare gli animi.

Jonathan Rea “In Testa, la mia autobiografia” In vendita anche su Amazon Libri

Lascia un commento

2 commenti

  1. Mattia B. ha detto:

    hai voglia a fare i burnout. Rimarrà, nel mio immaginario, il bambinetto che è andato a piangere dalla maestra che gli hanno rubato le matite colorate.

  2. Anonimus ha detto:

    Incredibile quanto siete di parte… Cmq fossi in Johnny non provocherei così tanto Toprak, perché ha dimostrato di essere uno che se le lega al dito.