30 Settembre 2020

Superbike, Jonathan Rea nel 2021 avrà una Kawasaki nuova o solo aggiornata?

Jonathan Rea ha le mani sul sesto Mondiale e pensa già a cosa guiderà ne 2021: progetto completamente nuovo o rivisitazione della gloriosa Ninja?

Superbike, Jonathan Rea

La Superbike 2020 è all’epilogo e già si pensa alla prossima edizione. Jonathan Rea ha il sesto Mondiale in pugno, e partendo da +51 punti di vantaggio potrebbe festeggiare già questo week end a Magny Cours, lo stesso tracciato dove ha già battezzato i titoli 2017-18-19, sempre in anticipo. Per chiudere la partita dovrà totalizzare 12 punti in più di Scott Redding, che sul toboga francese non ha mai gareggiato, nè fatto test. Jonathan Rea fra i vigneti della Nievre ha trionfato sei volte (qui gli orari). Più che arrovellarsi sui conteggi, assai scontati, la questione è: quale Kawasaki guiderà l’anno prossimo il Cannibale?

Kawasaki stile MotoGP? Si, no, forse… 

Jonathan Rea sogna di guidare una Kawasaki tutta nuova, ispirata alla tecnologia MotoGP per raccogliere la sfida di Ducati Panigale (2019) e Honda CBR-RR1000 (2020). Ma, più probabilmente, si dovrà accontentare di una rivisitazione della Ninja con cui domina da quando ci è salito sopra, nel 2015. Sicuramente ad Akashi stanno preparando novità, e nel prossimo Mondiale vedremo una verdona di nuova omologazione. Ma non sarà un progetto completamente inedito, piuttosto una rivisitazione come quella compiuta da Yamaha. L’attuale YZF-R1 è profondamente diversa dal punto di vista tecnico rispetto alla versione 2019: nuovo motore, differente aerodinamica. Ma niente di rivoluzionario. Infatti, dopo la partenza vincente in Australia, i risultati sono più o meno in linea con il passato.

Jonathan Rea sa quello che manca

E’ facile immaginare che in Kawasaki avranno messo profondamente mano al motore. Su quello attuale è stato compiuto, due anni fa, un profondo lavoro di sviluppo servito ad aumentare considerevolmente la coppia motrice, per sopperire alla limitazione dei giri a 14.600. A parità di frazionamento, la Ninja “gira” a distanza siderale da Ducati (16.100) e anche rispetto alla nuova Honda. Ricordiamo che i valori sono determinati partendo dal dato della moto di serie. Per cui è ampiamente ipotizzabile che la nuova Ninja stradale girerà molto più in alto, per guadagnare in top speed e non perdere coppia. Che è il fattore fondamentale per una corretta gestione delle gomme. Congetturando, si può anche immaginare che in Kawasaki abbiano lavorato sull’aerodinamica, e magari stiano pensando di introdurre le alette, che danno vantaggio in parecchie situazioni.

Kawasaki come BMW 

In pratica, Kawasaki seguirà la stessa strada imboccata dalla BMW. Anche i tedeschi omologheranno una S1000RR assai evoluta, marchiata M, cioè la sigla che caratterizza i modelli sportivi del colosso bavarese  nel settore auto. La nuova quattro cilindri “made in Munich” avrà appunto un motore assai potenziato e novità aerodinamiche, alette comprese. Che ad Akashi non stiano facendo rivoluzioni Jonathan Rea lo ha fatto intuire nel dopo gara di Barcellona, quando ha spiegato che “nei test invernali dovremo lavorare a fondo per migliorare sulle curve lunghe e veloci, dove siamo in difficoltà“. Significa che pilota e squadra hanno già programmato lo sviluppo, e partono con l’idea di disporre di una moto già ben conosciuta. Cioè non un prototipo da sgrezzare da zero, ma un progetto concettualmente simile all’attuale, sul quale lavorare di fino.

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