16 Ottobre 2021

Superbike, Jonathan Rea ‘mission impossible’: “Ai box non cambia nulla”

Week-end di Superbike decisivo per Jonathan Rea, ma l'inizio è in salita. Serve l'aiuto di Alex Lowes e un colpo di coda degli ingegneri Kawasaki.

Superbike, Jonathan Rea a San Juan

Kawasaki ha bisogno di Alex Lowes per facilitare la corsa al titolo Superbike di Jonathan Rea. La mano destra continua a fare male dopo la caduta in Catalunya, a Jerez ha partecipato solo alla prima gara, a Portimao ha saltato tutte e tre le manche. A due week-end dalla fine del Mondiale il pilota inglese deve fare gioco di squadra, cercare di sottrarre punti preziosi a Toprak Razgatlioglu. Dopo il venerdì in Argentina ha fatto ricorso a impacchi di ghiaccio, ma assicura che stavolta non avrà troppi problemi.

SOS Alex Lowes

Piazza il terzo miglior crono nella combinata FP1-FP2, le premesse per fare bene ci sono tutte. “Ho saltato un paio di gare, ma il mio ritmo non ne ha risentito. Dal nostro test a metà stagione sono stato costantemente tra i primi 5, questo è positivo – sottolinea Alex Lowes -. Non vedo grossi problemi per il fine settimana qui, anche se mi aspettavo che il dolore fosse minore“. I suoi dati si rivelano preziosi per Jonathan Rea, che ha saltato gran parte del turno pomeridiano a causa di un incidente. “Abbiamo esaminato le gomme nella seconda sessione di prove libere e fatto molti giri per prepararci per sabato. Spero che faremo una buona gara. Dobbiamo solo migliorare in alcune aree“.

L’handicap di partenza

Per Johnny comincia una missione impossibile, bisogna giocarsi il tutto per tutto. Sarà un finale al cardiopalma per gli uomini della Kawasaki, costretti a vivere sul filo del rasoio sin dall’inizio della stagione Superbike. Durante l’ultimo inverno tecnici e ingegneri hanno sviluppato una Ninja con 15.100 giri, tre giorni prima dell’inizio hanno limitato il motore a 14.600 giri, facendo sballare tutti i riferimenti. Soprattutto per il cambio che non può essere modificato a campionato in corso. Questo influisce anche sulla gestione gomme, un valore imprescindibile per la vittoria. “Non voglio entrare troppo nei dettagli perché può sembrare che voglia sempre lamentarmi. Ma puoi vedere abbastanza chiaramente dove stiamo lottando“, ha commentato Jonathan Rea.

Una situazione difficile

Il campione nordirlandese deve andare sempre al limite per tenere il passo di Razgatlioglu, non è tanto la pressione per la corsa al titolo a causare le cadute. Una brutta situazione che ha già vissuto ai tempi della Honda: “Ho esperienza in merito“. Per mesi ha provato a spingere sul reparto tecnico della Kawasaki, al fine di trovare qualche soluzione per la sua ZX-10RR e trovare più accelerazione. “In ogni debriefing cerchiamo di mettere pressione sugli ingegneri e sulla squadra. Ma non cambia nulla. A volte c’è più frustrazione, ma cerco di mantenere la calma. Quest’anno faccio più errori perché sono più al limite“. E Jonathan Rea ammette: “Toprak ha guidato molto bene e non ha commesso errori. La sua squadra ha commesso errori, ma lui no“.

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