4 Maggio 2020

Superbike: Jonathan Rea il Cannibale, Alex Lowes finirà come Tom Sykes?

Alex Lowes guida la Superbike ma alla ripresa dovrà reggere la concorrenza interna di Jonathan Rea. Il nuovo arrivato rischia di finire preda come l'illustre predecessore

Superbike

Quasi tutto il paddock Superbike è convinto che alla ripresa del Mondiale il capoclassifica Alex Lowes cadrà facile preda di Jonathan Rea. Nell’apertura in Australia il nuovo arrivato è riuscito brillantemente a rovesciare il pronostico. Il Cannibale ha perso terreno causa la scivolata in gara 1, ma soprattutto è uscito battuto dal primo vero confronto diretto della stagione. Alex 1, Jonathan 0: chi lo avrebbe detto? Dopo le uniche tre gare finora disputate, l’ex pilota Yamaha comanda il Mondiale con 51 punti, 19 in più di Jonathan Rea, soltanto quarto in classifica. “Sono convinto di potermi giocare il titolo Superbike  fino alla fine” sostiene baldanzosamente Alex Lowes. Il rapporto fra il nuovo arrivato e il pupillo della Kawasaki nel precampionato è stato molto sereno. Jonathan Rea ha dato molte indicazioni tecniche, specie sulla posizione di guida. Forse perchè era convinto che AL22 non avrebbe rappresentato un problema. E invece…

Guerra in vista?

Jonathan Rea, come tutti i fuoriclasse, è un pilota che sa benissimo come gestire i delicatissimi equilibri dentro il box. Nel 2015 trovò in Kawasaki un  Tom Sykes che era lì da ben cinque anni e con la Verdona aveva vinto un Mondiale, sfiorandone altri due. Un idolo, dunque. Tecnici, meccanici e l’intero management di Akaski pendevano dalle labbra del Boscaiolo. Il nuovo arrivato impiegò pochi mesi a ribaltare il clima: diventò, a suon di vittorie, il numero uno riuscendo a minare le certezze di Tom e a indebolire la considerazione che il team e la Kawasaki nutrivano per lui. E’ ovvio che anche Alex Lowes subirà lo stesso “trattamento”. A maggior ragione dopo il fantastico risultato centrato in Australia. Okay, Alex finora ha vinto appena due gare nel Mondiale, ma disponendo dello stesso potenziale tecnico, potrebbe diventare un avversario assai ostico. Anche considerando che il Mondiale 2020, presumibilmente, non sarà tanto lungo, e i 19 punti di margine potrebbero avere un peso. A luglio, quando riprenderanno le ostilità, Jonathan Rea non avrà tempo da perdere. Dovrà mordere subito. Alex Lowes è il primo ostacolo da abbattare sulla strada verso il sesto Mondiale di fila.

“Speriamo siamo responsabili”

Guim Roda, gestore delle attività racing di Kawasaki, ha già capito che aria tirerà. “Abbiamo due piloti vincenti, il nostro compito sarà renderli responsabili” mette le mani avanti il manager catalano. “Quando due compagni lottano gomito a gomito per lo stesso obiettivo, il rischio per la squadra cresce, ma è un fattore che accettiamo volentieri. Chiederemo loro soltanto di essere intelligenti, e di correre in maniera corretta, senza pregiudicare l’interesse generale.” Nel 2018, l’ultimo anno di Tom Sykes in Kawasaki, ci furono parecchi episodi al limite. A Brno, in giugno, i compagni di squadra si toccarono, e il nordirlandese finì a terra. La lotta in famiglia, ironia del destino, andò a vantaggio proprio di Alex Lowes, che vinse con la Yamaha. Un episodio che ha lasciato ampi strascichi, come si è visto anche in Australia: è stata una tamponata di Tom Sykes al primo giro a mandare Rea sulla sabbia, costringendolo alla forsennata rimonta dall’ultima posizione interrotta dalla rovinosa scivolata.

“Ci proccupa più la concorrenza”

In Kawasaki Alex Lowes non ha solo trovato una ZX-10RR super competitiva, ma anche il top per quanto riguarda la gestione tecnica. A suo fianco c’è l’olandese Marcel Duinkers, per anni capo tecnico di fiducia di Tom Sykes, personaggio di enorme esperienza che sta aiutando il nuovo arrivato a coinvogliare nella giusta direzione il proprio talento, evitando gli errori del passato. “Stiamo cercando di capire cosa gli serve per gestire la gara nel miglior modo possibile, dall’inizio alla fine” spiega Roda. A giudicare dall’esito di Phillip Island, sembra che il lavoro stia procedendo bene. “Ma più della concorrenza interna, ci preoccupa il livello degli avversari. Tutti hanno lavorato a fondo, Yamaha ha una nuova moto, la Honda è tornata con un pacchetto temibilissimo. Per continuare a vincere abbiamo bisogno di lavorare molto in profondità. Non sarà facile. Quando ricomincerà il Mondiale, vedremo di farci trovare pronti”

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