Superbike, Honda HRC torna sul podio ma c’è poco da festeggiare
Al Motorland Alvaro Bautista ha portato la Honda CBR-RR a soli 2 secondi dal successo, battezzando il primo podio. In altri campionati top level questa moto sta già dominando
Alvaro Bautista ha battezzato il primo podio Superbike della nuova Fireblade “Triple R”. Sullo stesso tracciato dove l’anno scorso con la Ducati Panigale V4 R aveva stracciato tutti, lo spagnolo è finito terzo in gara 2 a soli 2″3 dal vincitore Jonathan Rea, in mezzo alle due Rosse di Chaz Davies e Scott Redding. Nella gara sprint aveva chiuso quarto, in rimonta. E’ un risultato da festeggiare per la Honda? In altri campionati top level, come l’Endurance e il BSB, la CBR-RR ha vinto al primo colpo. Il progetto Mondiale, gestito direttamente da HRC, pare più indietro rispetto ad altri fronti. Perchè?
Perchè ci hanno messo tanto?
“Sono contento di questo podio, ci fa capire che siamo sulla strada giusta per il nostro obiettivo, cioè vincere” gonfia il petto Alvaro Bautista. “Stiamo facendo progressi evidenti, non vedo ora cosa riusciremo a fare il prossimo fine settimana su questa stessa pista”. La Honda HRC ha fatto i solchi ad Aragon negli ultimi mesi, girando parecchi giorni coi piloti ufficiali. Se consideriamo che è anche terreno molto favorevole al pilota, non si fa fatica ad immaginare che sabato e domenica la Fireblade potrebbe anche puntare al bersaglio grosso. Non sarebbe una grossa sorpresa. La questione è semmai perchè questa moto che sta vincendo dovunque, nel Mondiale – dopo quattro round – sia così lontana in classifica. Alvaro Bautista è soltanto ottavo, con 77 punti raccolti, 112 in meno di Rea.
La Fireblade vince dovunque
Guardando cosa sta succedendo su altri fronti, forse era lecito attendersi qualcosa di meglio da Bautista. La CBR-RR infatti ha vinto al primo colpo la 24h di Le Mans, con il team FCC TSR, da sempre vicinissimo alla HRC. Ha sbancato nell’Endurance al primo colpo, veleggiando senza problemi in una maratona piena di insidie e contro avversari comunque molto esperti ed agguerriti. Per giunta potendo far arrivare dal Giappone appena quattro tecnici, integrati nel box da personale di Honda France. Ma la stessa Fireblade sta veleggiando anche nel British Superbike, dove un anno fa la Ducati Panigale spadroneggiava. Stavolta le Rosse sono costrette ad inseguire Glenn Irwin. Questa Honda è stata sviluppata in Giappone con le Bridgestone, le gomme che usa FCC TSR nell’Endurance. Ma nel BSB i piloti Honda UK sono protagonisti assoluti con le stesse Pirelli del Mondiale…
C’è un problema d’affidabilità
Okay, il livello tecnico in questo Mondiale Superbike è altissimo. Ma l’impressione è che Honda non abbia ancora sfruttato l’enorme potenziale tecnico di questo progetto. Alvaro Bautista è un pilota velocissimo, ma – lo ha dimostrato con la Ducati – è poco “tecnico”. Ha bisogno di un enorme appoggio sull’avantreno, per cui usa assetti assai radicali. Che qualche volta fanno la differenza, in altre mandano in crisi gomme, ciclistica e…il pilota. Inoltre lo spagnolo ha sbagliato tanto: già sei cadute a referto, di cui due in gara, mentre sarebbe fondamentale finirle tutte per accumulare dati ed esperienze. C’è anche il capitolo affidabilità. Honda aveva già escluso due motori su quattro punzonati prima di Aragon, e un’altro potrebbe esser andato perso in una nuvola di fumo nella FP2. Quindi, in attesa di avere il report ufficiale dei commissari tecnici, a Bautista dovrebbe esser rimasto un solo motore. E siamo appena a metà cammino…
2 commenti
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Interessante
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Anche Gabellini sta facendo bene nel CIV…
È una moto con del gran potenziale, ma ha bisogno di più tempo per lo sviluppo evidentemente.
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