5 Luglio 2019

Superbike: Alvaro Bautista non sta usando i dati di Scott Redding

Il madrileno si è concesso un turno di studio, poi ha cominciato a spingere. "C'è poco grip, questo è un problema perchè è difficile controllare il posteriore"

Alvaro Bautista

Alvaro Bautista non vedeva Donington da dieci anni, quando vi aveva gareggiato con l’Aprilia 250. Per cui nella prima sessione c’è andato coi piedi di piombo, fermandosi in undicesima posizione. Poi ha aumentato il ritmo, chiudendo sesto ad appena due decimi da Tom Sykes scatenato con la BMW. Sbaglia chi si aspetta una Ducati in difesa nelle tre gare del week end. Qui la V4R qualche settimana fa nel British Superbike ha fatto il pieno con Scott Redding: tre vittorie in tre gare. E in quella occasione anche Tommy Bridewell e Josh Brookes si rivelarono molto efficaci con la stessa Ducati. Questo precedente lascia immaginare che rivedere Alvaro Bautista là davanti sia solo questione di …qualche giro d’apprendistato in più. Qui cronaca e tempi di FP2

“NON USO I DATI DEL BSB”

Il 34enne madrileno ci ha tenuto a far sapere che non sta usando alcun dato fornito dal team Ducati PBM, la struttura satellite che supporta Scott Redding e Josh Brookes nel BSB. “Non ci servono, la V4R è nuova e preferiamo andare per la nostra solita strada, se serve qualche cambiamento lo faremo nel corso del week end. Al mattino mi sono limitato a riprendere confidenza con la pista. Me la ricordavo più larga, evidentemente fra 250GP e Superbike le sensazioni cambiano molto. Mi sono concentrato sui punti di frenata e sulle traiettorie. Nel pomeriggio ho cominciato a spingere.”

IL TEMPO CON LA GOMMA FRESCA

Qualche piccolo dubbio sul potenziale del binomio Bautista-Ducati viene dal fatto che il giro veloce è uscito alla fine, con gomma morbida nuova. Il numero 19 non ha fatto molti giri di fila, quindi la consistenza sui 21 della gara è da scoprire. “Sono molto contento del bilancio di giornata. “Il problema è che c’è poco grip. Io uso far scivolare il posteriore per rallentare la moto, ma qui è difficile controllare la sbandata, per cui la moto ha delle reazioni nervose che andranno corrette. Ci sono anche tantissime buche, che la Ducati forse soffre più di altre moto.”

Foto: Diego De Col

Lascia un commento