18 Luglio 2020

Superbike: Alvaro Bautista, con la Honda il progetto rivincita è a rischio?

Alvaro Bautista e la Honda non decollano: ad Aragon l'ex ducatista si ferma a tre decimi da Leon Haslam e a nove decimi dal suo riferimento con la Rossa

Superbike, Alvaro Bautista

Dopo due giornate di collaudo con la pista caldissima e senza il riferimento degli avversari diretti, è difficile ipotizzare a che punto sia il progetto Honda in Superbike. Guardando ai nudi dati arrivati dal Motorland Aragon, però emergono due spunti: con gomme da gara, la CBR-RR ha girato con Leon Haslam sei decimi più lenta rispetto al miglior giro della gara Mondiale 2019. Lo stesso britannico, cioè la seconda guida del team HRC, inoltre ha dato tre decimi al caposquadra Alvaro Bautista (qui i tempi). Okay, era un test decisivo per verificare la bontà delle evoluzioni realizzate in Giappone negli ultimi cinque mesi. Per cui non è dato sapere quanto i due piloti abbiano potuto e voluto spingere. Ma a due settimane dalla ripresa del Mondiale a Jerez, la situazione in casa Honda non sembra brillantissima. E in particolare è Alvaro Bautista che viaggerà alla volta dell’Andalusia con qualche dubbio di troppo nella mente…

Più difficile del previsto 

Nel 2019 l’ex pilota MotoGP ha firmato sedici successi con la Ducati Panigale V4 R risultando imprendibile nella prima metà del campionato. In Australia, a febbraio scorso, con l’ancora acerba CBR-RR ha portato a casa due sesti posti e una scivolata nella Superpole Race. Phillip Island è un tracciato anomalo, era la prima uscita in assoluto per il nuovo modello e per il team. Insomma, a conti fatti, il bilancio non era stato così negativo. Anche se, bisogna ricordarlo, nelle medesime condizioni tecniche (cioè: moto al debutto) l’anno prima con la Ducati lo stesso Alvaro Bautista aveva sbaragliato. Fra l’altro l’Australia è uno dei suoi tracciati magici, visto che nel 2018 in MotoGP, sostituendo Jorge Lorenzo sulla Ducati ufficiale, era arrivato ad un soffio dal podio (quarto posto), “rischiando” di dare paga ad Andrea Dovizioso. L’inizio con la Honda non è stato altrettanto trionfale.

Il momento della verità 

Al Motorland Aragon Alvaro Bautista con la Honda CBR-RR nei test ha girato nove decimi più lento rispetto al suo “personal best” con Ducati: 1’50″684 contro 1’49″755. Non è una differenza da poco. Jerez, da questo punto di vista, sarà una prova del fuoco: con sei round (18 corse) racchiusi in dieci settimane, è ipotizzabile che lo spazio per radicali sviluppi sia scarso. Capiremo presto se questo 2020 per Bautista sarà un anno di transizione, speso per adattare la CBR-RR alle sue particolari caratteristiche di guida, oppure se, a partire dal round spagnolo, pilota e moto cambieranno ritmo, piombando sui piloti di testa. Per il momento Alvaro Bautista si accontenta. “Ad Aragon  siamo stati in grado di girare in modo coerente e raccogliere una grande quantità di dati, sono molto contento del lavoro svolto con il materiale disponibile” ha fatto sapere via comunicato stampa HRC. “È stato positivo perché abbiamo testato varie cose che hanno migliorato il mio feeling con la moto e sto iniziando a capire meglio e ad analizzare meglio le sensazioni che ho avuto in Australia”.

Ma il cronometro non sorride 

Alvaro Bautista ha cercato anche di spiegare la prestazione che, a prima vista, non sembra tanto brillante. “Ho impostato il mio giro più veloce su pneumatici da gara, quindi direi che è stato un test molto solido e mi sento fiducioso in questo momento. Speriamo, con i dati raccolti qui, che possiamo continuare su questa strada in termini di sviluppo. Ora speriamo di fare un altro passo avanti durante il round di Jerez “. L’ultima frase è la più importante: lo stesso Alvaro Bautista non nasconde che il potenziale attuale non basterà.

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2 commenti

  1. tacchinardiale_14613475 ha detto:

    A volte i giornalisti dimenticano che il progetto ducati v4r era in progetto già da un anno e mezzo mentre honda la sua moto è stata progettata e collaudata circa 6 mesi fa, ci sta che abbiano un po’ di ritardo ma spesso si dimentica anche che quando honda vuole vincere ha tutti i mezzi per farlo, come agia dimostrato in passato con la vtr 1000, moto in cui ala stessa stampa non gli dava due lire.

    • marcogurrier_911 ha detto:

      La Vtr1000 sp1/2 come base stradale non era così fenomenale come lo è stata su pista (al contrario di una rsv4 ad esempio) ed HRC mi risulta abbia messo sul tavolo davvero tanti, tantissimi denaro per quel progetto, culminato con la 8ore portata a Suzuka anche dal #46