30 Ottobre 2021

Scott Redding: l’ultimo tentativo di approdare in MotoGP

Scott Redding ha provato a tastare il mercato piloti MotoGP dopo l'addio ufficiale a Ducati. Ma nel suo futuro non resta che la Superbike...

Superbike, Scott Redding

Scott Redding ha calcato le piste della MotoGP nel quinquennio 2014-2018. Due podi, il primo con Honda l’altro con Ducati. Poi una stagione da archiviare con Aprilia che lo ha spinto Oltremanica per ritrovare stimoli nel BSB. Da due stagioni ha fatto il suo ingresso nel Mondiale Superbike, ha insidiato le posizioni di vertice, non quanto basta per rinnovare il matrimonio con l’azienda emiliana.

L’ultimo tentativo in MotoGP

Già dall’estate era chiaro che il futuro sarebbe stato lontano dalla Panigale. Ha tentato di riprendere il vecchio sogno della MotoGP senza successo. Si è sentito dire che era troppo vecchio per la Top Class. I tempi cambiano, Scott Redding è pilota di un’altra generazione ed è difficile accettare. “Se ho provato a ritornare in MotoGP è perché mi sento diverso da allora“. Un’offerta sarebbe arrivata da una squadra satellite, ma il britannico non ha accettato. “Avrei guidato per una top 10, ma non corro per questo. Se si presentasse l’occasione e avessi una moto per stare tra i primi cinque, la prenderei sicuramente in considerazione. Ma sono troppo vecchio. Ho parlato con alcune squadre, ma tutte pensano che io sia troppo vecchio“.

La nuova era della MotoGP rischia di fagocitare i giovani talenti, vedi Iker Lecuona. Si sale poco più che maggiorenni e si ha poco tempo a disposizione per mettersi in mostra. In caso di responso negativo la carriera rischia di bruciarsi. “Ci sono ragazzi che lavorano tutta la vita per entrare in MotoGP, per fare soldi lì e che investono tutta la vita in questo“, ha sottolineato Scott Redding. “Ma ora entri in MotoGP e se non funziona per un anno o due sei fuori. Vale tutto il tempo e l’energia che ci metti? Che dopo due anni vieni licenziato per non essere abbastanza bravo? Cosa farai allora? Non hai soldi, devi lavorare, devi cercare altre cose. Questo non è giusto e rispettoso per i piloti“.

Il prossimo titolo SBK

Il futuro pilota della BMW preferirebbe un iter diverso, forse anacronistico. “Credo che dovresti essere in grado di guidare in MotoGP per almeno cinque o otto anni e se non ci riesci sei fuori. Ma ora è un lavoro che si brucia in un lampo, per questo sono tutti esauriti“. L’attenzione è ormai focalizzata sul campionato  Superbike. Dal prossimo anno condividerà il box con Michael van der Mark, l’offerta del gruppo tedesco era troppo allettante. E tra i due litiganti, Rea e Razgatlioglu, proverà ad inserirsi lui. “Sono davvero entusiasta di vedere come Jonathan la gestirà quando Toprak diventerà campione. E come si avvicinerà Toprak l’anno prossimo se vincerà il titolo quest’anno. Anche difendere è piuttosto difficile. Io stesso mi ritroverò in una posizione diversa. Ma il mio obiettivo – ha assicurato Redding – è avvicinarmi a questi due“.

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1 commento

  1. oldsquid ha detto:

    He really is thick, the MotoGP paddock couldn’t wait to get rid of him after all his trash talking, he then talked his way out of Ducati, and now that teams laughed at his “return to MotoGP” all he can do is slag the sport for not rewarding less than expected results. There’s also a reason no riders want anything to do with him, but do you think he’s figured that out? Let’s set the timer on how long it takes for BMW to tire of his talk……