20 Maggio 2009

Superbike: Tom Sykes, il grande problema Superpole

Qualifiche e partenze condizionano l'operato del pilota Yamaha

Qualcuno ha parlato di delusione. Guardando più attentamente il rendimento di Tom Sykes, specialmente in proporzione con le performance “ai confini della realtà” di Ben Spies, bisogna dire che qualche risultato è mancato nel bottino dell’ex protagonista del British Superbike. Nessun podio, anche se i punti conquistati sono ben 103, quanto basta per vederlo in sesta posizione di campionato a pari punti con Max Biaggi. Il bilancio del pilota di Huddersfield è, per sua stessa ammissione, non coerente con quanto mostrato in gara.

Sostanzialmente il problema di Sykes viene da due aspetti: la Superpole e le partenze. Sul primo punto, Tom non riesce mai a “graffiare” sul giro singolo, non tanto per problemi di strategie e scelte della squadra (spesso le medesime di Spies), quanto per un proprio adattamento con gli pneumatici Pirelli “super-soft”. Un problema non di poco conto, determinante se a questo si aggiungono delle partenze a dir poco da dimenticare.

Quante volte si è vista la Yamaha #66 là davanti nei primi giri? Quasi mai, spesso oltre la decima posizione. A nulla alla fine serve un passo che, dati alla mano, risulta in linea con piazzamenti da, minimo, top-five: il tempo perso all’avvio non si recuperà più. Il pilota Yamaha Superbike questo lo sa, e da tempo sta cercando di risolvere queste due problematiche che stanno condizionando non poco la sua stagione di debutto nel mondiale. La stessa squadra sta cercando di dare una mano a Tom, senza mettergli pressione, provando ad aiutarlo nel perfezionamento della propria condotta nelle qualifiche anche se, per ora, miglioramenti non se ne sono visti.

Alessio Piana

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