4 Novembre 2017

Superbike Qatar: Jonathan Rea ha scritto la storia, adesso…bendatelo!

Il tre volte campione del Mondo suggella un 2017 capolavoro: 16 vittorie, terzo Mondiale e primato di punteggio iridato. Chaz Davies di nuovo 2°

Jonathan Rea è un talento fantastico che in altri campionati sarebbe trattato come un dio. In Superbike invece dà fastidio perchè… vince troppo. Così l’anno prossimo dovrà difendere il titolo la Kawasaki azzoppata con 900 giri motore in meno. Se non dovesse smettere, ogni tre round ne perderà ogni volta 250. Finchè non si toglieranno il gusto di farlo perdere. Quello che una volta era il Mondiale più “vero” sta diventando una cosa da pazzi.

RECORD – Rea sale a 556 punti, due in più di Colin Edwards iridato nella indimenticabile annata 2002, quella del mitico duello con Troy Bayliss davanti ai 100 mila di Imola. Adesso sono 54 vittorie in carriera (15 delle quali ottenute con la Honda, scomparsa dai radar da quando è partito lui…), appena cinque in meno di Carl Fogarty, primatista della storia Superbike. Diventare il più grande di tutti sarebbe nei piani, bisognerà vedere quante e quali penalizzazioni dovrà sopportare il prossimo anno…

INVERTITO – Quest’anno per complicare i piani del 30enne nordirlandese si erano inventati la griglia rovesciata. Cioè chi vince gara 1 parte in terza fila, accompagnato dagli altri due del podio. Ma Rea è un funamìnbolo in mezzo al gruppo, e il suo degno compare Chaz Davies non è da meno. Il ducatista, con uno scatto felino, si è bevuto le due file davanti e ha infilato la Panigale al comando alla prima curva. Jonathan stavolta è stato preso in contropiede, ma l’inseguimento alla Rossa è durato poco. Non c’è stato neanche bisogno di affondare il colpo, perchè Chaz – che era al limite – si è tolto di mezzo da solo complice una paurosa sbandata al quarto dei diciassette giri che ha fatto venire il cuore in gola ai tecnici Ducati. Rea si è trovato l’orizzonte notturno del deserto senza più ombre, e da lì alla fine è stata accademia.

INCALZATO – Davies ha ridotto il passivo rispetto alla prima sfida (da cinque a due secondi) resistendo brillantemente all’incalzare delle due Yamaha in grande crescita in questo finale di stagione. Alex Lowes ha risolto il duello in famiglia con Michael van der Mark: entrambi hanno rimediato il disastro del giorno prima, quando erano caduti, Lowes addirittura due volte.

GLI ALTRI  – Finale incolore per Marco Melandri, partito anche lui in terza fila e arenato in sesta posizione. Venerdi invece era finito terzo, 12° podio 2017. Male anche l’Aprilia con Eugene Laverty solo settimo e Lorenzo Savadori di nuovo fermato da un problema tecnico.Buone prove per i privatissimi Raffaele De Rosa (BMW Althea) undicesimo e Alessandro Andreozzi (Yamaha Guandalini) tredicesimo. Un punticino per Roberto Rolfo (Kawasaki Grillini) che sostituiva l’infortunato Ayrton Badovini. Bruttissima caduta per Jordi Torres (BMW Althea) finito al centro medico per controlli. A proposito: l’altra Kawasaki di Tom Sykes è finita avvolta da una nuvola di sabbia. La ZX-10R è una moto validissima, ma non vince da sola…

ARRIVO GARA 2 (17 giri, lm 91,460): 1. Rea (GB-Kawasaki) in 33’39″718 media 163,021 km/h; 2. Davies (GB-Ducati) a 1″961; 3. Lowes Alex (GB-Yamaha) a 4″185; 4. van der Mark (Ola-Yamaha) a 5″843; 5. Fores (Spa-Ducati) a 8″987; 6. Melandri (Ita-Ducati) a 14″675; 7. Laverty (Irl-Aprilia) a 16″51; 8. Guintoli (Fra-Kawasaki) a 16″675; 9. Camier (GB-MV Agusta) a 19″607; 10. Ramos (Spa-Kawasaki) a 20″628; 11. De Rosa (Ita-BMW) a 26″048; 12. Gagne (usa-Honda) a 32″656; 13. Andreozzi (Ita-Yamaha) a 41″197; 14. Jezek (Cec-Kawasaki) a 41″844; 15. Rolfo (Ita-Kawasaki) a 47″116; 16. Guarnoni (Fra-Kawasaki) a due giri.

 

 

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1 commento

  1. marcogurrier_911 ha detto:

    Dott Gozzi buonasera
    Che ne pensa delle Honda e dei suoi problemi? Del campionato che verrà e del relativo mercato 2018?
    Grazie