22 Luglio 2017

Superbike: Parla Riccardo Russo “Visto? Il problema non ero io”

Riccardo Russo torna a parlare del divorzio dal team Guandalini Racing e sul futuro dice: "Sto valutando attentamente le offerte ricevute"

Quella nel Mondiale Superbike col team Guandalini è stata un’esperienza molto difficile per Riccardo Russo. Il pilota campano ha sofferto fin dalle prime gare la scarsa competitività della sua Yamaha YZF-R1 ottenendo come unici risultati degni di nota i dodicesimi posti in Gara 2 a Buriram e Donington Park. Durante il round di Misano è arrivato l’annuncio della separazione dalla squadra di Mirco Guandalini e quest’ultima ha poi ingaggiato Jakub Smrz per la successiva tappa di Laguna Seca.

Russo è tornato a parlare di questo divorzio e ci ha detto la sua sulla prestazione di Smrz in California (18° e 16° nelle due gare a grande distanza dai primi), oltre a esprimersi sull’attuale situazione del Mondiale Superbike e sui piani per il futuro.

Come commenti le deludenti prestazioni di Jakub Smrz a Laguna Seca?

“La squadra diceva che con quella moto Smrz poteva stare nei primi dieci, poi però è andata molto diversamente e questo ha dimostrato una volta per tutte che il problema non ero io”.

Come stai passando l’estate?

“Sto continuando ad allenarmi nella speranza che si liberi un posto per me. Mi alleno con la bici e in palestra e uso la mia pista per girare col supermotard e con la 300cc”

Ci fai un quadro generale di com’è andata col team Guandalini?

“Da inizio stagione abbiamo avuto tanti problemi con la moto, soprattutto quanto a velocità di punta, e abbiamo sofferto la scarsa competitività del pacchetto. Mi era stato promesso del materiale nuovo, ma non cambiava nulla e siamo arrivati a metà campionato con la stessa moto delle prime gare. Avevamo sempre problemi e a un certo punto nel team c’era un’aria pesante, quindi abbiamo deciso di separarci. Non mi stava bene salire sulla moto, avere continue noie tecniche e poi sentirmi dire che il problema ero io”.

Salvi qualcosa di questa esperienza in Superbike?

“Salvo il fatto di aver corso con alcuni dei migliori piloti del mondo. Inoltre, andavo molto forte nei tratti guidati e questo mi ha permesso di mettermi in luce su alcune piste. Purtroppo correvamo con l’elettronica Stock e quindi perdevamo molto in accelerazione e in velocità di punta. A Misano abbiamo montato la centralina Magneti Marelli, ma lo abbiamo fatto solo nel warm-up e senza test, perciò avevamo molti problemi. Diciamo che è stata un’esperienza molto difficile e travagliata e inoltre mi ha dato molto fastidio il fatto che prima di Misano il team abbia organizzato dei test con Smrz e Massimo Roccoli senza rendermi minimamente partecipe, nonostante fossi io il loro pilota”.

Sei già in trattativa con qualche team per tornare?

“Sono stato contattato da numerosi team della Superstock 1000 tra cui Agro-On Benjan Kawasaki e TripleM Racing. Mi hanno cercato anche squadre del Mondiale Supersport, ma non mi sembra il caso di tornare su una 600cc dopo tutto questo tempo in sella a una 1000cc. Per il momento sto valutando tutte le offerte arrivatemi e voglio pensarci bene prima di prendere una decisione, ma spero di tornare già a Lausitzring”.

Si parla molto di crisi della Superbike. Tu cosa pensi a riguardo?

“Le moto si sono allontanate dalla serie e sembrano più dei prototipi ed è evidente come le Kawasaki e Ducati ufficiali vadano molto più forte. Purtroppo non siamo noi a decidere, ma sarebbe bello avere un campionato più equilibrato e permettere ai team privati di giocarsi le prime posizioni senza stare sempre nelle retrovie.”

Approvi l’idea di Carmelo Ezpeleta di introdurre i motori Stock?

“Sì, perché così si ridurrebbero i costi e i distacchi tra team ufficiali e privati. Anche la centralina unica sarebbe un’ottima soluzione.”

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