12 Luglio 2010

Superbike: Max Biaggi, adesso è vera fuga mondiale

Ben 68 punti di vantaggio quando mancano 8 gare

Nella storia, anche recente, della Superbike si sono viste rimonte impensabili, quasi impossibili. Colin Edwards nel 2002, dopo Gara 1 a Laguna Seca, si era ritrovato a 58 punti di svantaggio da Troy Bayliss. Soltanto 12 mesi or sono Ben Spies, indietro di 88 punti da Noriyuki Haga al termine del week-end di Kyalami, riuscì nell’impresa di vincere il campionato. Precedenti interessanti, ma che non sembrano tornare d’attualità in un presente dove Max Biaggi è l’effettivo dominatore della Superbike, specialmente alla luce della vittoria di Gara 2 nella “sua Brno”.

I numeri sono esemplificativi: 18 gare, 9 vittorie, quattro doppiette, 68 punti di margine su Leon Haslam. Assecondato da una Aprilia semplicemente perfetta, il “Corsaro” in una chiara condizione tecnica favorevole ha avuto il merito di non commetter errori: da Portimao, da quando la sua RSV4 è tornata (diventata?) una moto vincente, non ha sbagliato un colpo.

Nessuno nel recente passato, neanche il Bayliss dei tempi migliori, ha inannellato una sequenza di risultati utili consecutivi del genere: tralasciando la sofferta trasferta australiana (5° e 8°), il peggior risultato è il sesto posto di Gara 1 ad Assen. Per il resto due quarti posti, 9 vittorie e 13 podi in 18 gare: impressionante nel rendimento e nella propria velocità. La sua RSV4 è un missile, si adatta ad ogni tracciato e situazione, ma vince grazie a chi sale in sella.

Semplicistico giungere alla conclusione che Max Biaggi questo mondiale non può perderlo. Leon Haslam, dopo i miracoli della prima parte di campionato, paga 68 punti e a Brno si è “scontrato” con le nuove soluzioni Pirelli introdotte già a partire da Misano: problemi comuni a molti, non in casa Aprilia dove l’adattamento è stato trovato/perfezionato nel momento decisivo e “caldo” per il campionato.

Non sono bastati gli sforzi del team Alstare e la grinta di Leon Haslam per tenere aperti i giochi: con 200 punti ancora in palio risulta utopistico immaginare di recuperarne 68 con Silverstone, Nurburgring, Imola e Magny Cours in agenda. Il progetto tutto italiano è ormai vicino al proprio compimento, qui senza precedenti nella pluriventennale storia della Superbike.

Servizio Fotografico: Diego De Col

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