9 Luglio 2017

Superbike Laguna Seca: trionfa Jonathan Rea, il terzo Mondiale è vicino

Il due volte iridato vince di forza gara 2, respinge l'assalto Ducati e ipoteca il tris. Questo Mondiale ha più niente da dire?

Superbike Laguna Seca, il ritorno di Jonathan Rea. Il Cannibale trionfa scattando dalla terza fila, mai successo a Laguna Seca, e firma il trionfo numero 47, Ha battuto per la seconda volta nel week end il compagno Tom Sykes, di nuovo a -59 punti dalla vetta, e ridimensionato lo strepitoso Chaz Davies dopo la vittoria-miracolo del giorno precedente. La Ducati torna a -115 punti, e ne restano  da assegnare solo 250 nei restanti 5 round (10 gare) che avranno ben poco da offrire.

SHOW UCCISO – La griglia “rovesciata”, coi primi tre retrocessi d’ufficio in terza fila, invece che movimentare lo spettacolo stavolta lo ha annichilito. Perchè le Kawasaki sono scattate come fulmini (lauch control da paura…) con Sykes e Rea abilissimi nel trovare varchi nel gruppo. Dopo poche curve erano già secondo e terzo, pronte ad avventarsi sul malcapitato Marco Melandri promosso in pole ma senza il ritmo necessario per resistere all’ondata verde. Al secondo passaggio Rea ha infilato anche Sykes e la gara è finita lì. Come questo  Mondiale  già segnato in partenza dal formibile pacchetto pilota-moto-team.

DAVIES CHE FATICA – Chaz invece è rimasto imbrigliato nella pancia del gruppo, scattando dalla nona casella era solo settimo al primo passaggio. Poi ha perso altro tempo per superare Xavi Forés e quando ha avuto pista libera Rea era già 5 secondi lontano. Neanche con la griglia normale Davies sarebbe riuscito a battere Rea, perchè come ritmo ballavano due-tre decimi a vantaggio del Cannibale. Ma sicuramente ci saremmo divertiti di più.

Rea, Sykes e Davies sul podio di gara 2

Il podio di gara 2

MELANDRI SOLITO 4° – Cambiare radicalmente scelta di gomme, passando dalla doppia A alla B (come le Kawasaki) non è servito a niente. Melandri ha bissato il modesto quarto posto di sabato, replicando anche lo stesso consistente distacco, 17 secondi.  Dietro di lui, di poco, il privato Xavi Forès. Ha finalmente visto il traguardo l’Aprilia di Eugene Laverty, anche se lontana dal podio che l’irlandese sperava: sesto. Le BMW di De Rosa e Torres sono uscite per caduta (piloti OK), la MV Agusta di Leon Camier si è rotta. Su Yamaha e Honda meglio stendere il solito velo pietoso.

CLASSIFICA – 1. Rea (GB-Kawasaki) in 36’14″812; 2. Sykes (GB-Kawasaki) a 2″887; 3. Davies (GB-Ducati) a 4″847; 4. Melandri (GB-Ducati) a 17″159; 5. Fores (Spa-Ducati) a 22″741; 6. Laverty (Irl-Aprilia) a 26″377; 7. Mercado (Arg-Aprilia) a 28″475; 8. Savadori (Ita-Aprilia) a 28″718; 9. Lowes A. (GB-Yamaha) a 33’044; 10. Van der Mark (Ola-Yamaha) a 33″541; 11. Bradl (Ger-Honda) a 36″756; 12. Ramos (Spa-Kawasaki) a 43″031; 13. De Angelis (RSM-Kawasaki) a 47″306; 14. Krummenacher (Svi-Kawasaki) a 50″488; 15. Gagne (Usa-Honda) a 51″093; 16. Smrz (Cze-Yamaha) a 59″197; 17. Jezek (Cze-Kawasaki.)

MONDIALE DOPO 8 ROUND SU 13: 1. Rea punti 341, 2. Sykes 282; 3. Davies 226; 4. Melandri 189; 5. Lowes A. 148; 6. Fores 148; 7. van der Mark 129; 8. Camier 98; 9. Torres 94; 10. Laverty 89. 

PROSSIMO ROUND: 18-20 agosto al Lausitzring (Germania)

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