21 Ottobre 2017

Superbike Jerez: La Ducati tradisce Marco Melandri, regalo per Jonathan Rea

La Panigale si ferma a cinque giri dalla fine, quando l'ex iridato aveva la vittoria in pugno. Per il Cannibale è il 51° trionfo.

Che sfortuna Marco Melandri: nel 12° round Superbike a Jerez  la Ducati lo ha piantato in asso a cinque giri dal traguardo, quando ormai Jonathan Rea era domato. Il 35enne ravennate stava guidando splendidamente e stavolta per il Cannibale neo campione del Mondo (per la terza volta di fila) non ci sarebbe stato scampo. Rea è bravo e anche fortunato: per lui è la 51° vittoria iridata.

PERFEZIONE – Melandri aveva costruito la fuga per la vittoria centrando al mattino una pole supersonica, con tanto di record di Jerez frantumato. Alla partenza Rea era stato più rapido, ma era tutta tattica: con l’asfalto nuovo mai provato, Melandri voleva prima verificare aderenza e consumo delle gomme. Quando ha capito che era tutto okay, Marco ha messo la freccia e per il numero uno non c’è stato scampo. Rea però è un asso duro, è riuscito a tenere testa distanzato di poco più di un secondo pronto a dare l’assalto finale. Che Melandri però ha respinto segnando il giro veloce della corsa, proprio un attimo prima di alzare bandiera bianca. Oltre al danno pure la beffa: in base al folle regolamento Superbike, in gara2 dovrà partire dalla decima posizione, cioè in quarta fila.

PODIO – Rea ha festeggiato (con misura) la 13° affermazione in 23 corse mentre alla Ducati è rimasta la (magra) consolazione del secondo posto di Chaz Davies, che qui era imbattuto da tre gare ed è risalito furiosamente dalla terza fila, ottavo in Superpole. Ma il 30enne gallese si rivelato meno incisivo di Rea e soprattutto di Melandri. Che su un circuito dove la Ducati aveva fatto molti test invernali ha cambiato decisamente marcia rispetto alle prestazioni precedenti. Il podio è stato completato dall’altra Kawasaki di Tom Sykes.

GLI ALTRI – Le Yamaha di Alex Lowes e Michael van der Mark stavolta hanno retto il confronto con Kawasaki e Ducati, finendo staccate di poco nelle posizioni di rincalzo. Di rilievo il sesto posto dell’ex iridato Sylvain Guintoli, che era al debutto sulla Kawasaki ZX-10 del satellite Puccetti Racing: il 35enne francese ha provato la moto per la prima volta qui a Jerez nelle prove del venerdi! Guintoli si è sbarazzato di Lorenzo Savadori, primo dei piloti di un’Aprilia che però non riesce a recuperare lo smalto necessario per attaccare le posizioni da podio. Altri italiani al traguardo: Alessandro Andreozzi 14°, Riccardo Russo 17°. La corsa era stata fermata dopo un solo giro per un serio doppio incidente che ha coinvolto Raffaele De Rosa (indenne) e Ayrton Badovini, trasportato al centro medico con frattura della clavicola e trauma cranico. Ma la ripartenza è stata la copia esatta della precedente.  Domenica la rivincita alle 13.

ARRIVO GARA 1 (19 giri, km. 84,037): 1. Rea (GB-Kawasaki) in 32’15″347 media 156,320 km/h; 2. Davies (GB-Ducati) a 1″137; 3. Sykes (GB-Kawasaki) a 1″599; 4. Lowes Alex (GB-Yamaha) a 3″652; 5. van der Mark (Ola-Yamaha) a 7″329; 6. Guintoli (Fra-Kawasaki) a 11″066; 7. Savadori (Ita-Aprilia) a 15″235; 8. Laverty (Irl-Aprilia) a 16″241; 9. Fores (Spa-Ducati) a 16″273; 10. Ramos (Spa-Kawasaki) a 18″463; 11. Mercado (Arg-Aprilia) a 21″058; 12. Camier (GB-MV Agusta) a 24″029; 13. Torres (Spa-BMW) a 25″008; 14. Andreozzi (Ita-Yamaha) a 34″028; 15. Jezek (Cze-Kawasaki) a 34″271; 16. Takahashi (Gia-Honda) a 1’16″201; 17. Russo (Ita-Kawasaki).

CLASSIFICA MONDIALE (dopo 23 gare su 26): 1. Rea punti 481 (Campione del Mondo); 2. Sykes 352; 3. Davies 347; 4. Melandri 281; 5. Lowes Alex 213; 6. van der Mark 200; 7. Fores 176; 8. Camier 150; 9. Torres 143; 10. Laverty 135; 11. Savadori 111. COSTRUTTORI: 1. Kawasaki punti 524; 2. Ducati 460; 3. Yamaha 279; 4. Aprilia 184; 5. BMW 167; 6. MV Agusta 150; 7. Honda 104.

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