5 Ottobre 2009

Superbike: Haga e Biaggi tagliano il traguardo due volte?

Stranezza nel finale di Gara 2 a Magny Cours

In prima battuta niente di strano: è l’ultimo giro di gara 2 Superbike a Magny Cours, Noriyuki Haga è in testa seguito da Max Biaggi, Jonathan Rea e Ben Spies. Dopo la chicane del complesso del Liceo il giapponese taglia il traguardo seguito a ruota da Biaggi, poi Rea in impennata e un desolato Spies. Sul muretto Ducati e nel box Aprilia esplode la festa e tutti si dirigono verso il parco chiuso. Qualche istante più tardi la regia torna sulle immagini del giro d’onore fino a riproporre, apparentemente, le ultime curve di Haga e Biaggi con relativo taglio del traguardo sotto la bandiera a scacchi.

Su segnalazione di qualche lettore secondo il quale la coppia di testa avrebbe effettuato un giro di pista in più, siamo andati a controllare la registrazione ed effettivamente quando il giapponese taglia il traguardo la bandiera a scacchi non è ancora esposta: Nori fa un cenno di esultanza, ma non appena si accorge dell’assenza della bandiera che sancisce la fine della corsa si rimette in carena e continua a tirare per un altro lunghissimo, e inutile, giro seguito solo dal corsaro di casa Aprilia fino a concludere l’ennesima tornata sotto la bandiera a scacchi, questa volta esposta correttamente. Visto il corposo bottino di punti che gli hanno permesso di riguadagnare la vetta del mondiale, Haga ha preferito non sbagliare evitando figuracce in pieno stile Julian Simon che lo scorso giugno al Montmelò durante la gara della categoria 125cc ha esultato sul traguardo al penultimo giro perdendo così una possibile vittoria in favore di Andrea Iannone.

Qualcosa di simile era accaduto nel 2002 al GP di Malesia a Sepang, categoria 125cc, quando il direttore di gara aveva sventolato la bandiera a scacchi a un gruppo di doppiati invece che ai piloti di testa vanificando di fatto l’ultimo giro. Su reclamo Giampiero Sacchi, allora team manager della squadra Gilera 125cc che schierava Manuel Poggiali campione del mondo in carica ed allora in lotta con il francese Arnaud Vincent per il secondo titolo consecutivo nella stessa categoria, la classifica venne ritenuta valida al penultimo passaggio cancellando quanto successo nell’ultima tornata, ovvero una scivolata del campione del mondo mentre cercava di strappare il terzo posto a Lucio Cecchinello. Quell’episodio non fu comunque determinante nell’assegnazione del titolo mondiale che venne conquistato a fine stagione dal francese Vincent.

Silvia Lavezzo

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