1 Aprile 2009

Superbike: aspettando il debutto di John Hopkins a Valencia

L'ex protagonista della MotoGP pronto al debutto in Superbike

Arriva in Superbike come una star. Non ha raccolto i risultati che, probabilmente, si sarebbe meritato in MotoGP, ma quel che è certo John Hopkins resta uno dei quei piloti capaci, oltre di far girare il gas nel verso giusto, di far parlare di sè. E’ un pilota-personaggio, con un carattere unico nel suo genere, un pò “old style”, un pò come il classico ragazzo californiano. Un’infanzia/adolescenza difficile per le vicissitudini del padre, risultati eccellenti nei campionati AMA (Formula Xtreme e Supersport), l’arrivo da giovanissimo in MotoGP nel 2002. Una Yamaha 500 del team WCM, sponsorizzata Red Bull, marchio con il quale è rimasto legato fino al 2006, prima di passare alla… concorrente Monster Energy. “Hopper” in sette anni di MotoGP ha raccolto qualche podio, è partito dalla pole position, ha chiuso quarto nel 2007. Va detto: nessuna vittoria. Non è mai stata semplice per il pilota di Ramona l’avventura nella top class: quando gli altri viaggiavano senza problemi, lui spesso era fermo. I calci rivolti alla sua Suzuki a Losail nel 2006 ripresi in mondovisione resteranno nella storia, così come quella storia (accertata) della moto buttata a terra di proposito davanti al proprio box in un test a Sepang, non prima di finire il pneumatico posteriore (già di suo malmesso) con un burnout così, tanto per gradire. In MotoGP si ricorderanno anche delle sue dichiarazioni scherzose, a volte comprensive di parolacce, che mandarono più volte in crisi gli addetti stampa Suzuki. Ci si ricorderà anche delle sue (bellissime) fidanzate, l’ultima delle quali (Ashleigh) diventata sua moglie, con la storiella di Misano Adriatico 2008, delle ore tarde, di veri o presunti inseguimenti in aeroporto. Uno degli ultimi piloti “vecchio stampo” lascia la MotoGP, colpa del ritiro Kawasaki, ma anche per una precisa volontà di puntare verso la Superbike. Rifiutato il progetto Hayate (dove ci sarebbe stata, volendo, una moto anche per lui), Hopkins ed il suo manager Bob Moore hanno preso contatto con alcune squadre della Superbike. john_hopkins_stiggy_racing_honda_2 Il team Stiggy dell’ex pilota Johan Stigefelt è stato il più convincente: da subito hanno creduto nelle potenzialità di “Hopper”. Presi i contatti con lui, si è passati all’opera di convincimento: libertà di azione, libertà di esporre i propri sponsor, supporto garantito da Honda Europe. Tempo 1 mese l’accordo è stato raggiunto: due giorni dopo la risoluzione del contratto con Kawasaki, l’annuncio. Settimana scorsa il primo test ad Almeria, con la Honda CBR 1000RR che mostra il numero #121, essendo il #21 stato ritirato per omaggiare Troy Bayliss. Prove convincenti, tanto che Hopkins si è lasciato andare alla classica dichiarazione di chi arriva dalla MotoGP con un illustre passato alle spalle: “Punto a vincere qualche gara, già quest’anno“. Ci riuscirà? Quel che è certo arriverà a Valencia con tutti gli occhi addosso, con l’obbligo di far bene, ma anche con tanta voglia di riscattare il 2008 ed un inverno passato tra voci, indiscrezioni, brutte notizie. “Penso che la Superbike sia una moto che ben si adatta al mio stile di guida“, ha detto John Hopkins alla vigilia di Valencia. “I test ad Almeria sono andati bene ed ho preso confidenza con la moto e la squadra. Per me è importante tornare in pista: voglio cancellare il 2008 e lo voglio fare qui in Superbike, puntando a dei buoni risultati già a Valencia“. Leggi piazzamenti nelle prime posizioni, poi qualche podio, possibilmente una vittoria. L’obiettivo è il 2010, una moto ed una squadra ufficiale, perchè ormai l’ha capito: il suo futuro è in Superbike. Alessio Piana

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