1 Ottobre 2021

Superbike, Pepe Riba: ecco i veri problemi di Jonathan Rea e Kawasaki

Jonathan Rea rischia di perdere il titolo Superbike dopo sei anni di dominio. Il capotecnico Pepe Riba svela i motivi delle difficoltà del team KRT.

Superbike, Jonathan Rea

Jonathan Rea è arrivato a Portimao con 20 punti di distacco da Toprak Razgatlioglu e rischia di perdere lo scettro della Superbike che detiene da sei stagioni. A Jerez il rivale della Yamaha ha vinto entrambe le sessioni e aumentato il vantaggio in classifica. Per Kawasaki sembra difficile preservare il titolo mondiale e le principali cause risalgono ad inizio campionato. Durante lo scorso inverno gli ingegneri del marchio verde hanno focalizzato l’attenzione sul motore assicurandogli 500 giri in più rispetto all’edizione 2020. Ma la FIM è intervenuta sottolineando i problemi di omologazione…

I problemi di omologazione

Pepe Riba, ai microfoni di Motorsport-Total.com, spiega le conseguenze di questa decisione sul pacchetto della ZX-10RR. “Influenza il carattere del motore, il cambio, il lavoro con l’elettronica e il pacchetto completo. Siamo stati in grado di fare progressi. Sono stati piccoli progressi. Cerchi un secondo o due decimi di secondo a giro, parliamo di quattro secondi in una gara. Questa è una differenza enorme. Decide se vincere o finire quarto“.

Una settimana prima dell’inizio della stagione Superbike Kawasaki ha ricevuto lo stop alla nuova omologazione. “Ho dovuto riorganizzare tutto. 500 giri in meno hanno portato a modifiche al cambio, all’elettronica e al bilanciamento della moto. Abbiamo dovuto fare un passo indietro – spiega Pepe Riba, capotecnico di Jonathan Rea -. Allo stesso tempo, non è stato esattamente vantaggioso per il pilota“. A sua volta Yamaha ha fatto dei passi da gigante, concentrando l’attenzione su Toprak Razgatlioglu e migliorando anche a stagione in corso. Invece “la nostra prestazione è rimasta stagnante perché dobbiamo procedere con lo stesso materiale“.

Gomma SCX e organizzazione Yamaha

Infine c’è il capitolo gomme. Il pilota turco e la R1 hanno saputo trarre il massimo beneficio dal nuovo pneumatico SCX. “La nostra moto ha molta trazione meccanica. Ecco perché facciamo un ottimo uso della gomma dura. Invece la Yamaha beneficia di questo grip aggiuntivo (dalla gomma morbida, ndr). Con questa hanno potuto fare un buon passo“. La struttura organizzativa della Casa di Iwata ha fatto il resto, con quattro piloti che lavorano all’unisono sui dati, mentre Alex Lowes ha dovuto fare i conti con gli infortuni. Il pluricampione Superbike sembra esente da responsabilità personali. “Su alcune piste Jonathan è più veloce dell’anno scorso. Sta facendo un ottimo lavoro. È il miglior Johnny che ci sia mai stato. Ma su alcune piste e in alcune condizioni non basta più“.

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