Superbike: La chiave tecnica, Michael Rinaldi ha calato il jolly SCX
Michael Rinaldi ha sbancato il MotorLand Aragón con una scelta di gomma inconsueta, la supermorbida SCX. Ecco la chiave tecnica di questo grande trionfo.
Come ha fatto Michael Rinaldi a vincere in solitaria e per distacco (+5 secondi inferti ad un certo Jonathan Rea…) gara 1, guidando la Ducati 2019 gestita da una piccola squadra privata, la Go Eleven? Dietro al fantastico successo del 24enne riminese c’è una chiave tecnica. Si chiama SCX, la gomma ultrasoffice che Pirelli ha introdotto l’anno scorso per l’utilizzo nella Superpole Race, che si corre la domenica mattina sulla distanza di dieci giri. In particolari condizioni di temperatura (in gara 1 asfalto a 45 °C) questa soluzione può diventare un jolly anche sulla distanza (quasi) doppia delle gare lunghe. Per oltre metà stagione 2019 la SCX non funzionava bene, tanto che spesso i big non la usavano neanche nella sprint race, preferendo la soffice standard (SC0).
Sviluppo continuo
Ma, dopo gli ultimi sviluppi, la supersoffice è diventata velocissima e molto affidabile. Ormai è una scelta obbligata sui dieci giri e da qualche round sta diventando un’opzione da tenere in considerazione anche per le gare normali. Il primo a puntarci forte è stato Alvaro Bautista, nel precedente round iridato sempre al Motorland Aragon. Il sabato era scivolato, ma la domenica era riuscito ad acciuffare il terzo posto riportando la Honda sul podio dopo quattro anni di digiuno. Così, in questa vigilia, la SCX è stata presa in considerazione da più team e piloti. Fra test invernali, estivi e il round precedente, su questo circuito c’erano così tanti disponibili che la valutazione è stata più accurata del solito.
Perché puntare sul jolly
Michael Rinaldi, non avendo niente da perdere, non ci ha pensato un istante: SCX e via. Male che fosse andata, avrebbe rinviato a domani l’assalto al primo podio in carriera. Più leggero di altri, il romagnolo è riuscito a trovare un assetto perfetto per non degradare la gomma. Impresa difficilissima, considerando che la Panigale ha un motore scorbutico e una ciclistica che ha sempre sottoposto le gomme a sforzi gravosi. La stessa SCX è stata scartata da Rea e Redding, in lotta per il Mondiale, ma è stata scelta anche da qualche pesce grosso. Intanto Alvaro Bautista, che essendo al primo anno in Honda e non avendo velleità di Mondiale era più o meno nelle stesse condizioni “tutto-o-niente” di Rinaldi. Ma anche Chaz Davies, che ha la stessa Ducati di Rinaldi. Per modo di dire, perchè il gallese guida l’ultimissima versione, gestita dal super team ufficiale Aruba.it. Nel caso di Davies la scelta era giustificata dal fatto di dover partire forte per rimediare la terza fila. Solo con un ritmo super nei primi giri poteva sperare di riportarsi su Jonathan Rea e vincere per l’ottava volta al Motorland.
Rinaldi si è preso tutto
Bautista è caduto di nuovo, proprio mentre si stava giocando la terza posizione con Chaz Davies. L’ufficiale Ducati ha arpionato il terzo posto, ma ha incassato dieci secondi di distacco da Michael Rinaldi. Che quindi, a conti fatti, è stato l’unico a sfruttare il jolly SCX. Questa gomma gli ha garantito un consistente vantaggio, almeno 2-3 decimi al giro nei confronti di Jonathan Rea. Ma solo nel suo caso. Le gomme, come le moto, non vincono da sole: serve sensibilità di guida e talento, e Michael li ha entrambi.
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