23 Febbraio 2019

Superbike Phillip Island: Jonathan Rea Superpole da fenomeno

Jonathan Rea firma la 17° pole segnando il record della pista. Doppietta Kawasaki con Leon Haslam, Alvaro Bautista completa la prima fila

Jonathan Rea

Jonathan Rea in forma strepitosa strappa la prima Superpole 2019 alla Ducati che con Alvaro Bautista fin qui aveva dominato le sessioni a suon di giri veloci. La Kawasaki però ha funzionato meglio con la copertura supersoffice permettendo al Cannibale si firmare il nuovo primato assolto Superbike in 1’29″413. Rea migliora il precedente limite, 1’29″573 stampato da lui stesso nel 2017. La nuova ZX.-10R confeziona la doppietta  lanciando in orbita  Leon Haslam, superlativo secondo tempo. Il ritorno nel Mondiale del fresco campione British Superbike non poteva essere più esaltante di così.

Questione di feeling 

Era immaginabile che Alvaro Bautista sarebbe stato vulnerabile con la supersoffice, mai usata. Il primo tentativo dello spagnolo non è stato perfetto, 1’29″729, e al secondo l’aderenza era già precaria. Chi invece ha fatto numeri da paura è Tom Sykes che ha portato la BMW al quarto posto (seconda fila) nonostante l’abisso che in velocità massima separa la moto tedesca dalle altre. Il Boscaiolo si è fermato a 298 km/h contro 318 segnati dalla Ducati di Bautista! In seconda linea scatteranno anche le Yamaha di Alex Lowes e del debuttante Sandro Cortese, ex iridato 125GP che nel pomeriggio correrà per la prima volta con una moto di 1000 cc.

Bene Michael Rinaldi, spronfonda Chaz Davies 

Il ragazzino di Ducati Barni sta vivendo un week end in crescendo. Ha strappato l’ottavo tempo e scatterà in terza fila, grazie anche al traino gentilmente offerto da Alvaro Bautista. Rinaldi precede Marco Melandri, che spera di aver risolto in tempo i problemi emersi nel venerdi nero. Chi proprio non si trova è Chaz Davies, affondato addirittura in 16° posizione (su 19 partenti…) a oltre due secondi da Rea e a distanza siderale da Bautista. A parte lo spagnolo non è che la V4R brilli: Eugene Laverty è solo undicesimo.

Foto: Diego De Col

Lascia un commento