24 Febbraio 2019

Alvaro Bautista: “La Ducati V4R è una MotoGP stradale”

Ducati V4R ha sbancato al debutto assoluto nella Superbike in Australia. Tre vittorie in tre gare, con vantaggio. Alvaro Bautista la pensa così

Festa Ducati Superbike

Le tre vittorie della Ducati V4R al debutto nel Mondiale sono un’impresa che resterà negli annali. All’arrivo Alvaro Bautista ha baciato la Rossa, riconoscente. Aspettava la vittoria da dieci anni, ne ha prese tre in due giorni.  “Dovessi descriverla in una parola sola? E’ una MotoGP che può andare anche su strada...”  (Qui la cronaca di gara 2)

Le altre Ducati? Non pervenute

In effetti la nuova meraviglia uscita da Borgo Panigale ha il propulsore derivato da quello che equipaggia la MotoGP più veloce del lotto, per la precisione è ispirato alla versione GP15. L’Australia è una pista congeniale, ma la differenza vera l’ha fatta Alvaro, perchè le altre tre Ducati in pista hanno arrancato tutta la settimana nelle retrovie (fra test e gara), compresa quella di Chaz Davies che negli ultimi cinque anni è stato il capitano dell’armata rossa. Dopo l’antipasto dominante del sabato, Bautista si è concesso l’abbuffata domenicale centrando sia la gara sprint (leggi qui) che gara 2. Un tris che vale 13 punti di vantaggio su Jonathan Rea, il temutissimo Cannibale da quattro anni padrone della scena.

“Jonathan Rea è un avversario molto duro”

Non potevo neanche sognare una partenza così, nei giorni precedenti vi assicuro che non avevo fatto alcun programma, ho pensato solo che sarei venuto in Australia per dare il massimo e vedere di cosa eravamo capaci” racconta Alvaro Bautista, un peso piuma (56 chili) dal talento esplosivo. “La battaglia nella Superpole Race è stata divertente, Jonathan Rea non mollava, è un avversario molto duro. Temevo che anche in gara 2 tentasse di attaccarsi, così mi sono concentrato per partire bene e fare un primo giro al massimo delle potenzialità. E’ andato tutto come avevamo previsto.” 

Fattore gomme

In Superbike si usano gomme prodotte da Pirelli con la stessa tecnologia di quelle stradali, il cui comportamento è assai diverso dalle Michelin “propotipo” della MotoGP. Chi ipotizzava che adattarsi alle gomme sarebbe stato il problema più grosso di Bautista si è sbagliato di grosso. “Mi trovo bene con queste gomme, hanno una grande aderenza e perdonano molto. Quando l’avantreno tende a scivolare, sono in grado di correggere la traiettoria. In MotoGP se succede questo, ti ritrovi subito nell’erba.

Questione di velocità

C’è da capire se il trend del Mondiale 2019 sarà il fantastico confronto diretto con l’aggressivo Jonathan Rea visto della gara sprint oppure il monologo che Bautista ha recitato nelle gare lunghe. “Non ne ho idea, è tutto nuovo per me e non so bene cosa aspettarmi, però sospetto che Rea e la Kawasaki saranno molto ostici nelle altre piste. Phillip Island è molto congeniale alla nostra moto e io ci sono sempre andato forte, anche con la MotoGP. Verranno momenti e gare assai più difficili, temo”. Prima di concegarsi, lancia  una precisazione: “Dicono che la Ducati abbia una velocità di punta super, ma come avete visto la mia moto andava più o meno come quella di Rea.”.

 

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