23 Febbraio 2019

Superbike: Alvaro Bautista e Ducati V4R sbancano al debutto

Alvaro Bautista e la Ducati V4R dominano al debutto nel Mondiale: contro Jonathan Rea e la Kawasaki non c'è stata partita. Marco Melandri terzo

Alvaro Bautista

Alvaro Bautista e la Ducati V4R dominano la scena debutto in Superbike. Il 34enne spagnolo e l’attesissima quattro cilindri bolognese hanno letteralmente dominato gara 1 durata appena due curve, il tempo che Bautista ha impiegato per sbarazzarsi del campione in carica (da quattro anni!) Jonatha Rea. Il mostro Kawasaki vinceva ininterrottamente da undici gare, adesso fa un pò meno paura. Bautista (qui l’intervista) ripete l’impresa di Max Biaggi, vincitore in Qatar 2007 alla prima uscita con la Suzuki. E anche del texano Ben Spies, che vinse con la Yamaha proprio su questo tracciato nel 2009. Poi a fine stagione fu Mondiale: precedente di buon auspicio per la Rossa. Lo stesso Bautista non vinceva dal giugno 2009, nel GP Catalunya della classe 250. Qui l’analisi della corsa.

Jonathan Rea colpito e affondato

Doveva essere una sfida, invece è stato un monologo in rosso. Con 22°C nell’aria e 42°C sull’asfalto (dieci in meno di anno scorso…) Bautista ha tenuto un ritmo molto più alto di quanto non fosse stato capace nelle prove, almeno un secondo. Ma Rea è andato anche peggio (ecco perchè), e l’unica cosa che ha potuto fare è limitare danni ulteriori. Leon Haslam, con l’altra Kawasaki, lo ha infastidito per metà gara, prima che il campione BSB si è stendesse alla curva 4. Controllare le Yamaha è stato più facile: il duello in famiglia si è risolto a favore di Marco Melandri che proprio alla fine ha strappato il podio ad un Alex Lowes finito in crisi d’aderenza. Qui un anno fa, con la Ducati bicilindrica, Melandri aveva fatto doppietta.

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    Che distacchi!

    Bautista ha dato quasi 15 secondi a Rea, pur rallentando vistosamente nell’ultimo. Toprak Razgatlioglu, sesto dietro l’altra R1 di Michael van der Mark, ne ha incassati 21 riuscendo comunque a precedere Tom Sykes con una BMW praticamente senza motore: sul dritto la tedesca paga una ventina di chilometri, troppi da recuperare nel misto dove la maneggevolezza della S1000RR ha dell’incredibile.

    E le altre Ducati V4R?

    Lontanissime. Michael Rinaldi, al debutto su questo difficile tracciato, è finito nono a 25 secondi da Bautista, precedendo uno spento Chaz Davies: la crisi del gallese è uno dei misteri di questa giornata assai anomala. Eugene Laverty, con la Ducati Go Eleven, è finito a 30 secondi (dodicesimo): qui l’irlandese aveva vinto sia con Aprilia (2013) che con la Suzuki (2015). Chissà se la rivincità offrirà qualche chiarimento: gara 2 (alle ore 05:00 in Italia) è annunciata con temperature molto più alte. E prima ci sarà la novità Superpole Race (ore 02:00), su appena 10 giri. Bautista è pronto per fare il pieno.

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