18 Luglio 2019

Alvaro Bautista: adesso è lui che aspetta risposta da Ducati

Non si sblocca la trattativa per il rinnovo: il pilota non ha accettato la proposta e ha fatto una contro richiesta. Adesso il pallino è in mano all'azienda

Alvaro Bautista

Alvaro Bautista ha spedito la sua controproposta alla Ducati: adesso è l’azienda, e non più il pilota, a dover rompere gli indugi.  Lo scorso week end a Laguna Seca Stefano Cecconi,  AD di Aruba.it e proprietario del team ufficiale, aveva rivelato che che da Misano (cioè quasi un mese fa…) il 34enne spagnolo ha sul tavolo l’offerta per il rinnovo 2020. Ma nel frattempo le cose sono andate avanti. Bautista non ha risposto con la firma, come Ducati si aspettava, ma con una nuova richiesta. La volontà di andare avanti insieme è stata più volte dichiarata, ma ad oggi le posizioni di Bautista e della Ducati sembrano assai distanti sul piano economico. In questo 2019 Alvaro  ha percepito un ingaggio fisso di circa 300 mila €, che è la metà di quello di Chaz Davies. In Kawasaki Jonathan Rea percepisce cinque volte tanto. Chiaro che Bautista pretenda un aumento, probabilmente consistente. Cioè di essere valutato come gli altri top rider.

POSIZIONE DI FORZA

Anche se il Mondiale si è messo male, Alvaro Bautista è un posizione di forza. Parlano per lui le quattordici  vittorie, contro una sola firmata da Chaz Davies proprio domenica scorsa in California. Lo spagnolo sa anche che, se la situazione non si sbloccasse, sicuramente non resterebbe a piedi: Kawasaki, Yamaha, BMW e Honda, cioè tutte le formazioni top,  hanno posti liberi. Ad oggi solo Jonathan Rea e Chaz Davies sono a posto, in virtù di contratti biennali che scadranno a fine 2020. Ecco perchè Alvaro Bautista non ha alcuna fretta. E sta bussando a denari.

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1 commento

  1. Ringhietto ha detto:

    Opinione personale e pertanto criticabile la mia: Bautista non può tirare troppo la corda, le 4 cadute avvenute “senza avviso” dimostrano che per quanto veloce non sà supportare la squadra nella risoluzione di un problema che ha avuto solo lui sino ad ora.
    E’ veloce, sicuramente, ma forse ha un limite.
    BMW ha una moto ancora acerba, Honda ne avrà una da sviluppare (si spera), Kawasaki dubito che voglia mettere ancora una volta due galli in un pollaio (e non ne vedrei la ragione visto che Rea va alla grandissima e Toprak sta crescendo bene), Yamaha resta l’unica opzione ma si tratterebbe di “partire da zero”.
    Non critico la sua voglia di un ingaggio maggiore ma non ha dimostrato ancora nulla rispetto a Rea e Chaz. Quest’ultimo ha avuto una prima parte di stagione bruttissima ma le ultime 3 è stato protagonista.