3 Aprile 2009

Superstock 1000: intervista a Daniele Beretta

Le sensazioni del pilota ufficiale Ducati Xerox Junior

Dopo quattro anni di Superstock 600, Daniele Beretta quest’anno sarà al via della Superstock 1000, classe dove debutterà dalla porta principale, ovvero la Ducati 1098R ufficiale del Ducati Xerox Junior Team, squadra campione nelle ultime due stagioni con Niccolò Canepa e Brendan Roberts. Il giovane pilota di Bergamo si è preparato duramente nel corso dell’inverno per poter ambire a dei positivi risultati quest’anno, e come dimostrato nei recenti test a Valencia sembra esserci riuscito, viaggiando non tanto distante dagli abituali protagonisti della serie. A poche ore dal via della stagione proprio all’Autodromo Ricardo Tormo abbiamo sentito Daniele Beretta, il quale ci ha raccontato le sue sensazioni della vigilia.

Anno nuovo, vita nuova: come è stato il tuo impatto con la realtà Ducati?

Il mio impatto con la realtà Ducati è stato da subito elettrizzante, perché ho trovato un gruppo di persone che lavorano con entusiasmo e passione dando sempre il 100%. In più dal momento in cui ho iniziato a lavorare con loro ho instaurato subito un ottimo feeling e grazie al loro metodo sono riuscito ad adattarmi in modo semplice alla 1098 imparando molte nozioni di tecnica riguardo i vari set up della moto. Questo ambiente così bello mi da sempre tanti nuovi stimoli per lavorare sempre più sodo per poter vivere una bella stagione“.

Hai risentito molto del cambio di stile di guida dalla 600 alla 1200? Se si, in che aspetti?

Il mio passaggio da 600 a “1000” è stato particolare perché oltre al cambio di cilindrata guidando una Ducati ho avuto il passaggio dal quattro cilindri al bicilindrico. In un primo momento ho avuto una sensazione particolare ma è bastata una giornata di test per trovarmi subito a mio agio. Ora mi trovo a dover lavorare molto sullo stile di guida più da “1000”, molto spigoloso, mentre io, avendo sempre e solo guidato 600 risento ancora di uno stile con linee morbide e rotonde con molta velocità a centro curva, cosa che non è adattissima per un 1000“.

Se vuoi presentarti in tre parole semplici agli appassionati di moto, come ti definiresti?

Penso di essere un ragazzo di 20 anni come tanti altri ma molto fortunato perché posso coltivare la mia passione, grazie ai miei genitori. Ora tocca a me riuscire a concretizzare questa opportunità cercando di rendere questo mia passione il mio lavoro“.

Hai dei particolari hobby?

La mia più grande passione è la moto ma amo seguire tutto ciò che ha un motore a due e quattro ruote. Mi piace molto andare in bici e nuotare“.

Qual è stata la gara più bella della tua vita finora?

La gara che ogni anno aspetto con trepidazione è quella di Monza, per me gara di casa dove ho anche ottenuto il pio primo podio europeo. Ad oggi non sento di aver avuto la mia gara perfetta“.

La più brutta?

Di gare dal sapore amaro ne ho avute parecchie nella mia carriera,forse la peggiore è stata Nurburgring 2008“.

Sempre rivolgendoti agli appassionati, diresti quale motociclista ti ha fortemente influenzato?

La mia prima moto a ruote alte di 600 cc di cilindrata è stata quella di mio padre, era una Yamaha R6 con la quale diciamo tutto ha avuto inizio

Parlaci dei tuoi esordi.

Ho iniziato a correre all’età di sette anni con le minimoto, grazie ai miei genitori, ed ho corso fino all’età di nove anni. In quegli anni ho vinto due titoli regionali e mi son classificato secondo al Campionato italiano nel 1998. Poi sfortunatamente per problemi economici ho dovuto smettere, riprendendo quando avevo 15 anni proprio al Campionato Europeo Superstock 600“.

Molti piloti hanno un personal trainer: tu come ti alleni? Ti applichi anche gareggiando con le moto da cross?

Anche io ho un preparatore atletico che vedo ogni 15 giorni poiché non abitiamo vicino; ad ogni incontro oltre ai test per verificare la mia preparazione impostiamo di volta in volta il programma di lavoro che si basa su una tabella di tre giorni di lavoro più uno di riposo, passando dal nuoto, alla corsa, alla palestra fino alla bici. Io mi dedico solo alla preparazione fisica, ogni tanto vado col kart, ma gareggio solo con la moto con la quale svolgerò poi il campionato“.

Ci sono tuoi “colleghi” con i quali hai stretto un rapporto particolare?

Non ho stretto forti amicizie con altri piloti in quanto li ritengo principalmente avversari, anche se ci sono dei ragazzi con la quale mi è capitato di andare d’accordo“.

Sara Vimercati

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