7 Marzo 2011

Supersport: Parkalgar spiega il gap motoristico in Australia

Simon Buckmaster motiva il gap delle sue CBR con le rivali

Da un buon triennio le Honda CBR 600RR preparate dal team Parkalgar sono universalmente riconosciute come dei veri e propri “missili”, anche a scapito delle pluri-decorate moto di casa Ten Kate. Il Performance Technical Racing di Simon Buckmaster, struttura che quest’anno gestisce ben due squadre del mondiale Supersport (Parkalgar e Bogdanka PTR), ha sempre svolto un eccellente lavoro apprezzato all’unisono dagli addetti ai lavori.

Non tutte le ciambelle riescono col buco, ed infatti a Phillip Island stranamente la CBR di Sam Lowes, “erede” di Eugene Laverty e pilota di punta sotto le insegne Parkalgar Honda, ha pagato dazio in rettilineo rispetto a Yamaha e Kawasaki. Una differenza non da poco che è costato anche lo “sprint finale” per difendere la leadership nella super-volata finale, beffato in un sol colpo da Luca Scassa e Broc Parkes. Simon Buckmaster ha voluto spiegare in prima persona (e nel dettaglio) da cosa è dipeso questo gap motoristico a Phillip Island, con una motivazione prettamente “tecnica”.

So che alcune persone han detto che la nostra moto mancava di potenza, e devo ammettere che Yamaha ha avuto un leggero vantaggio nella velocità di punta, mentre la Kawasaki è sembrata più o meno allo stesso livello. Per tutta la durata del giro eravamo sul giusto passo. Sia io che Sam (Lowes) pensiamo che sarebbe stato meglio tentare la fuga precedentemente, quando è riuscito a raggiungere Salom, che era leader in quel momento. Lui ha preferito stargli dietro per poter avere le sue gomme come riferimento, visto che era la prima gara in Supersport nelle posizioni di vertice. Questo ha permesso a Scassa e Parkes di ricongiungersi, fino ad arrivare allo spettacolo finale che tutti voi avete visto.

Giusto per darvi qualche dettaglio dall’interno; la regolazione dei rapporti gioca un ruolo importantissimo a Phillip Island e con il vento contrario la moto non riusciva a raggiungere il massimo dei giri. Yamaha e Kawasaki hanno molte più possibilità a livello di rapportatura rispetto a noi, quindi hanno avuto un vantaggio in quel frangente. Non avremmo potuto cambiare il resto dei rapporti, poiché saremmo risultati troppo corti in altre parti del tracciato.

Inoltre con più esperienza col controllo di trazione, Sam avrebbe potuto ridurlo con l’aumento del consumo delle gomme – che potrebbe averlo limitato un po’ – specialmente sul rettilineo. Penso che vedrete tutta un’altra storia a Donington Park e in tutte le altre gare dell’anno.”

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