7 Febbraio 2016

STK Riccardo Russo “Con Cadalora e la Yamaha punto al Mondiale”

La Pata Yamaha ufficiale è l'occasione che Riccardo Russo aspettava per salire al top. La spinta di Luca Cadalora e Vanni Lorenzini

Classe ’92, nato a Maddaloni in provincia di Caserta, Riccardo Russo è un ragazzo senza grilli per la testa. La fortuna raramente è stata dalla sua parte. Nel 201e si giocò l’Europeo 600 con il coetaneo Michael van der Mark fino all’ultima curva, poi l’olandese ha spiccato il volo mentre Ricky è  stato costretto a saltare da una moto all’altra, senza possibilità di emergere. Ora quei tempi sono finiti, il 2016 sarà quello della svolta. Riccardo correrà  nella Stock1000 con la R1M del team Pata Yamaha Official STK1000 e avrà alle spalle un team super. La direzione tecnica è affidata al mantovano Vanni Lorenzini, che per palmares può essere considerato una sorta di “Jeremy Burgess” della Stock. Coordinatore, consigliere e manager personale è Luca Cadalora, tre volte campione del Mondo. Scusate se è poco…

Ricky Russo con Remo Gobbi patron Pata

Ricky Russo con Remo Gobbi patron Pata

Riccardo, parliamo del passato: nel 2014 hai corso con una CBR nel mondiale Supersport, con una Kawasaki in SBK e con una Suter in Moto2. Qual è stata la tua preferita?

“Sicuramente l’esperienza che mi è piaciuta di più a livello tecnico è stata la Superbike con Pedercini, perché anche se avevo una moto EVO il pacchetto era completo e mi permetteva di esprimere il mio potenziale. Allo stesso tempo la Moto2 è stata una grande esperienza, anche se il periodo e il team di approdo non erano il 100%. Comunque anche se non ho tenuto il posto è stata una grande vetrina per me”

Adesso si passa a Yamaha e al mondiale Stock1000, quali sono gli obbiettivi?

“Intanto devo ringraziare il G.M. Racing per avermi fatto concludere l’anno in Stock, siamo andati abbastanza forte e mi hanno permesso di mettermi in luce.  Così Yamaha mi ha avvicinato e mi hanno chiesto di correre con loro. L’obbiettivo di quest’anno è andare forte sia nel CIV, dove farò la SBK, sia nel mondiale Superstock 1000, cercando di puntare subito alle posizioni che contano. Sento che il potenziale c’è.”

Pata Yamaha Official STK1000 il team: da sinistra Vanni Lorenzi, Riccardo Russo, Remo Gobbi, Sandro Carusi

Pata Yamaha Official STK1000 il team: da sinistra Vanni Lorenzi, Riccardo Russo, Remo Gobbi, Sandro Carusi

Cadalora, Lorenzini, Carusi: come sono distribuiti i compiti nel team?

“Con Cadalora è nato tutto a fine del 2015. Siamo diventati amici e gli ho chiesto di seguirmi sia sul lato tecnico che su quello manageriale. Luca, dall’alto della sua esperienza, mi ha anche dato molti suggerimenti volti a farmi andare forte. Vanni (Lorenzini, ndr.) è una persona con tantissima esperienza, dove mette lui le mani i mezzi vanno forte! Carusi invece è il proprietario del team, a lui tocca tutta la parte legata ai sponsor. I rapporti interni sono ottimi.”

Senti pressione a lavorare con un pluricampione del mondo come Luca Cadalora?

“No, l’importante è divertirsi. Quando senti di avere il pacchetto giusto tra le mani il divertimento e i risultati arrivano da soli”

Dopo la fine del mondiale sei tornato ad allenarti. Fisicamente sei a posto?

“Si, quest’anno ancora di più degli altri anni. Oltre alla preparazione in palestra ho una pista di Kart a Casaluce sulla quale mi alleno sia con i Kart che con i Supermotard. Inolte la Yamaha mi ha fornito una Yamaha R3 per allenarmi in pista. Mi sono in forma. Bisogna solo riprendere il ritmo in pista, cosa che accadrà a Vallelunga quando andremo a provare (dal 27 al 29 febbraio, ndr).

Con la Yamaha hai pure l’opzione per passare al Mondiale SBK?

“Ho due contratti separati, sia con Yamaha Europa che con il team.  Non ho opzioni per la SBK ma ovviamente l’obbiettivo è quello. Non avendo nulla di firmato bisogna ottenere risultati per guadagnarsi la Top Class. Il mio obbiettivo è quello.”

 

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