26 Dicembre 2022

Svizzera senza circuiti ma tanti campioni Mondiali: da Luigi Taveri a Aegerter

In Svizzera le corse sono state al bando per 63 anni ma quanti campioni! Da Taveri e Biland fino ai giorni nostri con Aegerter

dominique aegerter, supersport

In questo 2022 la Svizzera ha avuto il suo campione del mondo. Dominique Aegerter ha portato a casa ben due titoli, quello in MotoE e successivamente l’iride Supersport. L’ultimo esempio di un motociclismo più vivo che mai, quasi una contraddizione se pensiamo al suo paese d’origine. Non esiste più nessun circuito “da mondiale” né si disputano gare di velocità a causa di un divieto imposto dal governo svizzero nel 1958 ed abrogato solo lo scorso giugno. Nonostante questo, la Svizzera ha continuato a sfornare motociclisti di altissimo livello, alcuni di loro anche campioni. Vi ricordate tutti i predecessori di Aegerter? Rivediamoli.

Il divieto

La sospensione era iniziata nel 1955, per poi diventare ufficialmente un divieto nel dicembre di tre anni dopo. Da quel momento sul territorio della confederazione elvetica erano vietate tutte le gare di velocità con veicoli a motore, sia in circuito che su strada, alla presenza del pubblico. Una decisione presa in seguito alla tristemente nota 24 Ore di Le Mans, segnata dalla morte di 83 spettatori, di un pilota e del ferimento di altre 120 persone. Qualche altro campionato c’è stato anche negli anni successivi, come ad esempio il motocross, ma appunto non la velocità su pista. Anche per questo sono letteralmente scomparsi da tempo Bremgarten ed il Circuit des Nations (Ginevra), sedi di tappe iridate nell’allora “giovane” Motomondiale. Un divieto che infine è stato tolto definitivamente solo lo scorso giugno. Ricomincerà a fiorire un movimento svizzero come in altri paesi del continente europeo? Anche se bisogna sottolineare che il movimento motociclistico non s’è mai arrestato, Dominique Aegerter ne è solo l’ultimo esempio.

Luigi Taveri

Ricordiamo il leggendario campione svizzero inserito proprio quest’anno nella Hall of Fame del Motomondiale. L’unico capace di andare a punti in tutte le categorie esistenti nella sua epoca: 50cc, 125cc, 250cc, 350cc, 500cc, perfino i sidecar. Su tutto brillano però i tre titoli mondiali arrivati in 125cc con Honda nel 1962, nel 1964 e nel 1966. Come si può notare confrontando gli anni, il divieto era già in vigore quando Taveri portò la Svizzera per tre volte sul tetto del mondo. Questo non è bastato per impedirgli di essere il grande esempio per i suoi connazionali in seguito passati per il Motomondiale.

Fritz Scheidegger

Al tempo il Campionato del Mondo di Velocità comprendeva anche i “tre ruote”, i mitici sidecar. Dopo anni di tronfi britannici e tedeschi, ecco che arriva la Svizzera con il suo primo campione. Scheidegger (in coppia con il britannico John Robinson) si prende tutta la scena nel biennio 1965-1966, portando in alto il paese elvetico per la prima volta nella specialità. Un biennio stellare, anche se il secondo anno è più controverso: il titolo viene inizialmente tolto per presunte irregolarità riguardo la benzina, in seguito però riottengono l’iride. Dopo questa doppia corona tedeschi e britannici tornano a fare la voce grossa, finché non arriva un altro talento svizzero a dire la sua.

Rolf Biland

Continuiamo infatti nei sidecar, visto che l’ormai ritirato pilota svizzero ne è stato uno dei migliori rappresentanti. Sette titoli mondiali non arrivano davvero per caso! La storia vincente di Biland inizia nel 1978: in coppia col britannico Kenny Williams si prende il primo iride in carriera. In seguito farà squadra col connazionale Kurt Waltisperg: il duo svizzero sarà costantemente protagonista ed i titoli mondiali si moltiplicheranno. Trionfi a referto nel 1979, nel 1981, nel 1983, per concludere col triennio stellare 1992-1994.

Bruno Holzer

Sempre nei ‘tre ruote’ c’è anche la storia di questo pilota svizzero. Il suo momento di gloria è stato uno solo, precisamente l’anno 1979, il penultimo della sua carriera mondiale. In coppia col connazionale Karl Meierhans ottiene infatti il primo ed unico titolo nella classe B2B dei sidecar. Parliamo di un campione del mondo particolare: la corona iridata infatti è arrivata senza una sola vittoria stagionale! Uno dei pochi piloti, cinque in tutto, capaci di vincere in questa maniera: ecco tutti i nomi.

Stefan Dörflinger

Tutt’ora l’unico pilota svizzero capace di vincere in più categorie nell’attuale Motomondiale. Parliamo delle classi “piccole”, ovvero la 50cc e la 80cc, ma non per questo hanno minor valore, tutt’altro. Per Dörflinger si tratta di quattro iridi consecutivi a cavallo tra le due classi. È l’ultimo campione del mondo nelle ‘zanzare’, precisamente nel biennio 1982-1983, mentre nelle due stagioni successive si prende il titolo nella neonata 80cc, dalla brevissima storia.

Thomas Lüthi

È uno dei campioni più recenti nella velocità. S’è ritirato nel 2021 ed è ora direttore sportivo del team PrüstelGP in Moto3, oltre a seguire i giovani talenti (era manager di Jason Dupasquier, ora segue Noah Dettwiler). Non prima di aver scritto un pezzo di storia per il suo paese. Nel 2005 infatti Lüthi diventa campione del mondo in 125cc, tutt’ora l’ultimo pilota svizzero vincente nel Motomondiale. Oltre ad essere uno dei pochissimi piloti a quota 300 GP disputati in campionato.

Randy Krummenacher

In ordine di tempo era (fino a quest’anno) l’ultimo iridato svizzero nel mondo della velocità, pur nelle derivate di serie. È stato a lungo anche nel campionato del mondo, ma il suo unico titolo è arrivato quando s’è spostato in Supersport. È il 2019, il pilota di Grüt è al secondo anno con Yamaha e riesce a salire sul tetto del mondo. Krummenacher era quindi l’ultimo campione della storia della Svizzera della velocità a due ruote, almeno fino al doppio trionfo di Aegerter quest’anno. L’ultimo di un ristretto club di campioni elvetici.

Non solo uomini

Tanti gli svizzeri protagonisti a livello internazionale, pur non campioni. Citiamo anche la giovane Marie Lambert, nata Marie Laure Rosine Page, dalla breve e sfortunata storia. Classe 1935, la pilota era sidecarista, passeggera accanto al marito Claude Lambert. Purtroppo la sua storia a livello mondiale si interrompe molto presto, precisamente nell’Isola di Man, dove ha luogo il quarto round della stagione 1961. Per lei era il debutto nel TT, il consorte invece aveva già corso l’anno prima. Un problema meccanico nel corso della gara provoca la perdita di controllo del sidecar ad oltre 160 km/h. Claude se la cava con una gamba rotta, Marie viene sbalzata fuori dal veicolo e riporta gravissime lesioni, morendo pochi minuti dopo.

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Foto: worldsbk.com

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