21 Aprile 2022

Superbike: Luca Pasini torna in pista a 58 anni “Mattia mi ha fatto divertire”

Luca Pasini, 58 anni, riportato in pista dal figlio. "Mattia doveva essere il bastone della mia vecchiaia, invece è il mio capotecnico"

Superbike - Mattia Pasini

Mattia Pasini tornerà a gareggiare in Superbike? Al momento non si sa ma è probabile rivedere suo babbo, su una Yamaha R1. Luca Pasini quest’anno spegnerà 58 candeline e sta pensando seriamente di tornare alle competizioni. Il giorno di Pasquetta è andato a girare al Mugello e non se l’è cavata affatto male. Era tra i più veloci in pista tra gli amatori, anche se non gareggia a tempo pieno da quasi vent’anni, quando correva nei campionati nazionali, principalmente Superbike. Ha alle spalle una lunga carriera di pilota ma la sua ultima gara risale al 2004.

A Mugello ha girato anche Mattia, con la Kaalex con cui si allena. Tra padre e figlio c’è un legame veramente speciale, che va quasi oltre a quello genitoriale.

“Mattia era da un po’ che mi diceva di tornare in moto – racconta Luca Pasini – mi vuole bene, sa che in sella ad una moto mi diverto e sono felice. Io però ero un po’ indeciso e trovavo sempre qualche scusa”.

Poi cosa è successo?

“Lui ha una Yamaha R1 e l’ha sistemata su misura per me così non mi potevo più tirare indietro, lui era entusiasta! Ha cambiato dei comandi, ha fatto un assetto perfetto per le mie esigenze e siamo andati a girare insieme al Mugello. Era da sei anni che non giravo seriamente, a parte qualche scorribanda con le pit-bike. Nel frattempo ho subito un delicato intervento chirurgico ad un ginocchio. All’inizio ero titubante ma poi ci ho preso la mano e sono…ringiovanito”.

Cosa hai provato?

“Andare ai 300 al Mugello mi ha dato una carica incredibile. E’ una pista che mi è sempre piaciuta e tornare a girare proprio lì è stato qualcosa di speciale. Le moto sono molto importanti per il mio benessere psico-fisico. Così ho pensato di rimettermi in gioco”.

E Mattia?

“Sarebbe dovuto essere il mio bastone della vecchiaia invece sarà un po’ il mio capotecnico. Sono convinto che mi seguirà in ogni avventura, come io ho fatto con lui quando era piccolo, compatibilmente con i suoi impegni professionali e le sue gare. Mio figlio è quasi più maturo di me, io sono più esuberante”.

A questo punto, quali sono i tuoi programmi?

“Al momento non sto pensando di fare tutto un campionato ma di tornare a girare e fare una gara. La mia intenzione è rivivere, almeno per un week-end, le emozioni del paddock, occuparmi della scelta delle gomme ed assaporare l’adrenalina di una gara vera. Ora sto valutando quale gara fare ma comunque una di un Trofeo poi si vedrà. Quest’anno ho più tempo libero del solito quindi voglio dedicarlo alla mia passione, ciò che amo e mi fa stare bene”.

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