24 Novembre 2018

Superbike: Guandalini Racing “Il Mondiale non fa più per noi”

La formazione bolognese dice basta: nel 2019 correrà nel CIV con BMW, per puntare al titolo

Il Mondiale Superbike non è più un affare per team privati: nel 2019 ci saranno tredici moto ufficiali, dove potremmo andare senza appoggio di nessuno?” Mirco Guandalini fotografa la situazione di un campionato rinvigorito dai rientri di BMW e Honda HRC ma per questo ancora più ostico per le strutture che non dispongono del supporto di un Costruttore. Guandalini ha alternato diversi piloti durante la stagione, ma senza cavare un ragno dal buco. Non è divertente lottare ogni volta per non arrivare ultimi.

La passata stagione è stata una bagno di sangue per il mio team, avevamo le Yamaha,  ma la disponibilità di una moto potenzialmente competitiva non basta se non hai assistenza, software, tecnici dell’azienda in appoggio” spiega Guandalini. “Ho chiesto a Yamaha Europa che tipo di aiuto avrebbero potuto darci, ma schierando già due squadre e quattro piloti, non hanno modo di supportare anche noi. Per cui avrei avuto davanti la stessa prospettiva: spendere molto e finire ogni gara nei bassifondi.

Guandalini Racing ha saltato l’ultima trasferta in Qatar, ufficialmente per problemi fisici di Jakub Smrz, ma evidentemente lo scoramento era già palpabile. “Torneremo a correre nel Campionato Italiano, che ha una dimensione più consona ad un team come il mio. Avremo la BMW, un pilota di valore e l’intezione di giocarcela con la Ducati. Nel tricolore possiamo dire la nostra, il Mondiale purtroppo è fuori portata.

Il promoter Dorna sperava che il Mondiale Superbike diventasse un campionato da privati supportati dalle aziende, ma non sta andando così. Le Case a cui interessa esserci preferiscono investire in forma diretta (Kawasaki, Ducati e Yamaha), oppure appoggiarsi a strutture collegate a filo doppio ai reparti corse interni (BMW e Honda). Per i team piccoli la sfida era già improba prima, figuriamoci nel 2019.

Lascia un commento