27 Ottobre 2022

Alex Delbianco “Lavoro per tornare in WorldSBK da protagonista”

Alessandro Delbianco guarda lontano: obiettivo avere una solida base per rimettere piede nel Mondiale dalla porta principale

Delbianco, Superbike

Giovane, brillante, educato, intelligente e soprattutto velocissimo. Alessandro Delbianco è il nome nuovo della Superbike nazionale. Il pilota romagnolo quest’anno ha lottato per il titolo italiano fino all’ultima curva mettendo in seria difficoltà Michele Pirro. Delbianco aveva un’ottima Aprilia ma le Ducati quest’anno sono imbattibili ovunque e lui stava per fare lo sgambetto nel CIV Superbike. Nell’ultimo round ha corso d’astuzia, intelligenza, mostrando una sagacia fuori dal comune. Ora è corteggiato da tanti ma Alex Delbianco è intelligente anche nella gestione della sua carriera.

Alex Delbianco, con chi gareggerai nel 2023?

“Lo decido proprio adesso e spero di riuscire ad ufficializzarlo entro una decina di giorni. Per me già il fatto di sapere di correre e di non essere a piedi è fantastico. Finalmente non ho l’ansia di ritrovarmi senza una sella perché in questi anni ho lavorato bene ed ho più proposte. Anticipo già che la mia scelta sarà fatta in proiezione futura. Per me l’essenziale non è dove corro tra qualche mese ma indossare tuta e casco almeno per i prossimi dieci anni. Non voglio ritrovarmi ad ottobre 2023 con la paura di restare a piedi e magari rischiare di smettere di correre nel 2024 ma voglio fare il pilota professionista a lungo. Sto lavorando per cercare di arrivare un domani al Mondiale Superbike e da protagonista”.

Non vuoi fare dunque il passo più lungo della gamba?

“Esatto ed è quello che dico anche agli altri piloti, soprattutto ai giovani. Meglio restare un anno in più nei campionati nazionali e da protagonisti. Non bisogna assolutamente bruciarsi e commettere degli errori. Bisogna avere sempre la lucidità di guardare in prospettiva a costo di ingoiare dei bocconi amari sul momento. Lo dico agli altri ma pure a me stesso, sia chiaro, perché quest’anno ho fatto una wild card nel mondiale che avrei potuto evitare. Bisogna gareggiare a livello internazionale quando si è pronti e si ha la consapevolezza di poter essere protagonisti altrimenti ci si fa del male. Poi una volta che si scende, tornare in alto è difficile anzi quasi impossibile se non si ha il budget. Io abito ancora in casa con mia nonna quindi potete immaginare”.

Ti fai guidare dalla razionalità, come hai fatto nell’ultima gara del CIV 2022?

“Prima del via ho detto anche al team che non puntavo alla vittoria della gara ma a quella del campionato, al traguardo più grande. Ho cercato di tenere il gruppo compatto, andavo avanti e frenavo, volevo fare in modo che tutti i piloti fossero nel gruppo di testa. Solo così era possibile che qualcuno rompesse bonariamente le scatole a Pirro e quindi che Michele potesse commettere qualche errore. Sapevo benissimo che in quel modo avrei rischiato di non vincere la gara ma il mio obbiettivo era il titolo e ci sono andato vicino”.

Oltre alla razionalità, il cuore. Tra i tuoi più cari amici c’è Simone Saltarelli. Com’è nata la vostra amicizia?

“Siamo entrambi istruttori di pilotaggio, lavoriamo per la stessa scuola, e facevamo i viaggi assieme anche con altri ragazzi, per dividerci le spese. Ora Simone è una tra le persone a me più vicine a livello assoluto, io farei veramente di tutto per lui. E’ più grande di me però ha una voglia, una passione ed un entusiasmo davvero incredibili, difficili da spiegare. Ha sempre dato il massimo nella vita e nello sport: è un pilota ed ragazzo fantastico”.

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